Bruxelles – Via i dazi e tutti seduti attorno a un tavolo di lavoro comune per trovare una soluzione alle contesa Boeing-Airbus. Meglio di così il summit UE-Stati Uniti non poteva andare davvero. Il presidente americano, Joe Biden, accompagnato a Bruxelles dalla rappresentante per il Commercio, Katherine Tai, decide di scrivere una nuova pagina nelle relazioni bilaterali con l’Unione dopo anni di tensioni e bracci di ferro.
Le due parti hanno trovato un’intesa di cooperazione. Si impegnano a istituire un gruppo di lavoro sui grandi velivoli civili guidato dal rispettivo ministro responsabile per il commercio (il commissario Valdis Dombrovskis per l’UE), fornire finanziamenti ai grandi produttori di aeromobili civili a condizioni di mercato e dunque non in violazione delle regole su aiuti di Stato e concorrenza. Così come c’è l’accordo a fornire finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo “attraverso un processo aperto e trasparente” e rendere ampiamente disponibili i risultati della ricerca e sviluppo interamente finanziati dal governo, nella misura consentita dalla legge.
Ancora, è stato raggiunta un’intesa sul non fornire ai propri produttori finanziamenti per ricerca e sviluppo né sostegno specifico che danneggerebbero l’altra parte (come agevolazioni fiscali particolari) ed è stata espressa la disponibilità a collaborare per affrontare le pratiche non commerciali di terzi che potrebbero creare danni alle rispettive grandi industrie aeronautiche civili.
C’è poi la questione dei dazi. Stati Uniti e Unione Europea continueranno a non applicare misure commerciali punitive per un periodo di cinque anni, evitando miliardi di euro di dazi per gli importatori su entrambe le sponde dell’Atlantico. Una buona notizia per il ‘made in’ a dodici stelle, soprattutto agro-alimentare (25 per cento di tasse su vini, alcolici, formaggi e latticini), così come un passo in avanti positivo per i prodotti più tipici del Nord America (maggiorazione del 25 per cento su tabacco, noccioline e alcolici).
Le dichiarazioni delle istituzioni
L’accordo di oggi “mostra il nuovo spirito di cooperazione tra l’Unione e gli Stati Uniti“, così come fa vedere in concreto che “possiamo risolvere le altre questioni a nostro reciproco vantaggio”, ha commentato una soddisfatta Ursula von der Leyen. “Insieme possiamo produrre benefici ai nostri cittadini e alle nostre imprese”, ha sottolineato ancora la presidente della Commissione europea, che promette passi avanti anche su altri fronti, primo fra tutti la disputa sul settore di alluminio e acciaio. “I nostri team negoziali in queste ultime settimane hanno lavorato principalmente per risolvere la questione degli aeromoboli, e ci sono riusciti”. Ci si concentrerà quindi sul capitolo relativo ad alluminio e acciaio, e “sono certa che sapremo trovare una solazione”.
A proposito dei team negoziali, sono stati proprio Dombrovskis e Tai a confermare il “livello di fiducia molto alto” sulla cooperazione UE-Stati Uniti uscito dal confronto di oggi. “Abbiamo dimostrato di essere in grado di sederci a un tavolo e discutere con pragmatismo per capire come concorrere in modo legale e risolvere le dispute in ogni settore commerciale”, ha spiegato in conferenza stampa la rappresentante del Commercio statunitense. Le ha fatto eco il commissario europeo: “Non riguarda solo la disputa Boeing-Airbus, ma tutto il settore tecnologico” ed è per questo che “stiamo mettendo in campo il Trade and Technology Council“, che “aumenterà la nostra collaborazione sulle tecnologie critiche e la convergenza su standard comuni”.
Il level playing field (insieme di regole e standard che evitano un vantaggio competitivo delle imprese di un Paese rispetto a quelle che operano in altri) è stato il vero tema al centro del confronto tra le due sponde dell’Atlantico, anche e soprattutto per quanto riguarda le sfide globali. “Dobbiamo assicurarci che sul fronte della produzione e del commercio mondiale siano sempre in atto pratiche concorrenziali corrette“, ha spiegato Dombrovskis, riferendosi al capitolo Cina. Ben più esplicita Tai: anche se “non vogliamo punire nessuno”, Bruxelles e Washington hanno concordato di “spingere su standard elevati, investimenti e trasferimenti di tecnologie” per affrontare le “pratiche anti-concorrenziali presentate dal modello economico cinese”.
Intanto anche dal Parlamento Europeo si accoglie con soddisfazione il risultato. Bernd Lange (S&D), presidente della commissione Commercio e responsabile per le relazioni UE-Stati Uniti, parla di “segnale incoraggiante di una partnership che si ripropone” dopo la parentesi di Trump.
Su Twitter, il presidente del Parlamento UE, David Sassoli, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: “L’accordo UE-USA per l’abolizione delle tariffe è molto apprezzato”, dal momento in cui “il commercio sostenibile può portare vantaggi a tutti, in particolare alle piccole e medie imprese”. Secondo il presidente Sassoli, “per riprendersi da questa crisi, il mondo ha bisogno di una relazione forte tra USA e UE“, ha aggiunto.
The EU-US agreement to lift tariffs is very welcome. Sustainable trade can bring advantages for all, particularly for small and medium sized businesses.
To recover from this crisis, the world needs a strong relationship between the USA and the EU. #EUUS
— Roberta Metsola (@EP_President) June 15, 2021
Esulta anche Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “La pace commerciale siglata oggi a Bruxelles fra Unione europea e Stati Uniti è un’ottima notizia in primis per il Made in Italy che, grazie anche agli effetti del Patto per l’Export voluto dalla Farnesina, potrà così volare”.