Bruxelles – “Misinformation”, disinformazione. Lo dice senza mezzi termini l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) nel commentare alcuni articoli che in Italia hanno fatto seguito alla morte della diciottenne ligure Camilla Canepa, morta giorni dopo la vaccinazione volontaria con il vaccino AstraZeneca e sul cui decesso sono in corso indagini per rilevare un eventuale nesso tra le due cose.
“Ci sono stati molti articoli durante il fine settimana contenenti disinformazione sulle considerazioni scientifiche dell’EMA riguardo al vaccino COVID-19 di AstraZeneca”, scrive l’Agenzia di Amsterdam, che ha autorizzato al commercio nella UE il vaccino anglo-svedese a gennaio. Ribadisce che la posizione normativa dell’EMA rispetto a questo vaccino è chiara e non è cambiata: il rapporto rischio-beneficio è positivo e il vaccino rimane autorizzato per tutte le persone sopra i 18 anni di età. Anche se diversi Stati membri dell’Unione Europea hanno smesso di somministrarlo a persone al di sotto di una certa età, in genere tra 50 e 65 anni, limitandone l’uso solo alle persone più anziane, a causa di casi molto rari di coagulazione del sangue (trombosi) che finora si sono osservati principalmente tra i giovani. Anche in Italia, dopo il caso Canepa, il Comitato tecnico scientifico (CTS) ha raccomandato che d’ora in poi il vaccino di AstraZeneca sia somministrato alle persone di età a uguale o superiore ai 60 anni per le somministrazioni della prima dose.
L’EMA si sente in dovere di chiarire il punto dopo che il quotidiano italiano La Stampa in una intervista di domenica 13 giugno ha citato il capo della task force dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) Marco Cavaleri dicendo che i paesi dovrebbero evitare di somministrare il vaccino alle persone di età superiore ai 60 anni oltre ai gruppi di età più giovane, tra i timori per la coagulazione del sangue molto rara e la disponibilità di vaccini alternativi. “Purtroppo le mie parole non sono state interpretate correttamente in una recente intervista a La Stampa”, ha detto Cavaleri all’agenzia Reuters. L’iniezione di AstraZeneca “mantiene un profilo di rischio beneficio favorevole in tutte le età, ma in particolare negli anziani sopra i 60 anni”. Dopo il richiamo dell’EMA, la Stampa domenica sera ha corretto il tiro e cambiato il titolo dell’articolo online. Con la nota pubblicata nel pomeriggio di oggi, l’EMA ha voluto precisare che la sua valutazione nei confronti del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca non è cambiata e che se le raccomandazioni dovessero cambiare “lo comunicherà in modo trasparente e proattivo ai media e al pubblico e i giornalisti”.