Bruxelles – Reti transeuropee per l’energia (TEN-E), il Consiglio dei ministri per l’Energia ha raggiunto oggi (11 giugno) un orientamento generale sulla revisione delle norme che definiscono quali progetti energetici transfrontalieri possono essere “Progetti di interesse comune (PCI)”, dando loro accesso a determinati fondi europei. L’orientamento è stato approvato con solo Spagna, Lussemburgo, Austria e Germania che si sono opposte, ma la riunione dei ministri è durata più del previsto proprio perché i Ventisette non erano sulla stessa linea.
La Commissione UE ha proposto a dicembre di aggiornare le regole delle TEN-E per conformarsi ai suoi obiettivi sui cambiamenti climatici, escludendo dai finanziamenti le infrastrutture dedicate ai combustibili fossili, sia petrolio che gas. Gli Stati membri si sono trovati divisi, con 11 paesi tra cui Germania, Danimarca, Paesi Bassi che hanno chiesto maggiore ambizione per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2050. Il Portogallo – in qualità di presidente di turno dell’UE – ha messo sul tavolo una proposta di compromesso che prevede che fino al 2030 gli investimenti per l’ammodernamento dei gasdotti per trasportare l’idrogeno dovrebbero essere autorizzati a trasportare gas naturale miscelato con idrogeno (il cosiddetto blending gas).”La proposta della presidenza è l’unica proposta di compromesso possibile in questa fase”, ha affermato João Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese che ha coordinato i lavori, durante una sessione pubblica del Consiglio. Ed è stata approvata, anche senza il consenso di quattro Stati membri.
Nella sua posizione, il Consiglio concorda di porre fine a nuovi progetti relativi al petrolio e al gas naturale e di introdurre criteri vincolanti di sostenibilità per tutti i progetti, ma prevede quindi un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2029 in cui le infrastrutture per il gas esistenti che sono state adeguate potranno essere usate per trasportare o stoccare una miscela predefinita di idrogeno con gas naturale o biometano. “L’obiettivo – scrivono i ministri – è decarbonizzare gradualmente questo settore, così come aumentare la percentuale di gas rinnovabili nelle condotte”. Prevista una deroga per Cipro e Malta, che ancora non sono interconnessi alla rete transeuropea del gas, per cui i progetti in fase di sviluppo o di pianificazione cui è stato attribuito lo status di progetto di interesse comune possono continuare fino al completamento dell’interconnessione.
La palla passa ora nelle mani della presidenza della Slovenia – che prenderà le redini dell’UE dal primo luglio – che dovrà avviare i negoziati interistituzionali (trilogo) con Commissione Europea e Parlamento sulla revisione.