Bruxelles – C’era da aspettarselo. L’Ucraina si arrocca in difesa dei propri simboli nazionali e, nel giorno di inaugurazione degli Europei di calcio 2021, lancia il suo affondo alla Russia e all’UEFA. Dopo che il motto “Gloria ai nostri eroi” impresso sulla divisa della nazionale è stato dichiarato ieri (giovedì 10 giugno) “chiaramente di natura politica” e quindi vietato dagli organizzatori del torneo di calcio, la Federcalcio ucraina (UAF) ha reso noto che proprio la frase scandita durante la rivolta popolare anti-russa del 2014 sarà lo slogan ufficiale della nazionale durante Euro 2020/21.
A comunicare la decisione presa “all’unanimità” dai 45 membri del Comitato esecutivo della Federazione calcio dell’Ucraina è stato lo stesso presidente, Andrii Pavelko, con un post su Facebook. Oltre allo stemma dell’UAF (un tridente giallo-blu con un pallone da calcio alla base e la scritta ‘Ukraine’ sottostante), è stata approvata la proposta di Pavelko di utilizzare la mappa dell’Ucraina in trasparenza al centro della maglia ufficiale da gioco.
La stessa mappa che aveva fatto scoppiare tutta la polemica, quando martedì (8 giugno) la Federcalcio russa (RFU) aveva inviato una lettera ufficiale alla società con sede a Nyon per chiedere provvedimenti contro “l’uso di argomenti politici sulla maglietta della squadra nazionale ucraina, contrario ai principi basilari della UEFA”. Il riferimento, in particolare, era ai confini del Paese disegnati sulla divisa, che comprendevano anche la penisola di Crimea: il territorio è conteso tra Mosca e Kiev da quando nel 2014 è stato annesso alla Russia. A questo si aggiungevano anche i versi stampati sul colletto delle maglie dei giocatori, ripresi da un canto patriottico diventato iconico durante la sollevazione di Piazza Maidan a Kiev nel 2014 contro l’allora presidente, Viktor Janukovyč, sostenuto da Mosca.
Dopo “un’analisi più approfondita” dell’UEFA (l’autorizzazione alla divisa ufficiale era già arrivata lunedì 7 dagli organizzatori degli Europei di calcio) era stato chiesto alla Federcalcio ucraina di rimuovere il motto, ma non la mappa. Al contrario dello slogan, evidentemente non è stata riconosciuta come “di natura politica”, anche considerato il fatto che i confini tracciati sono quelli riconosciuti dalla comunità internazionale.
La Russia si è detta “soddisfatta” della decisione, nonostante sia stata respinta la richiesta di Mosca di bandire anche lo slogan “Gloria all’Ucraina”: se analizzato singolarmente e privato di “Gloria ai nostri eroi”, per l’UEFA “può essere considerato una frase generica e apolitica”. Tuttavia, il presidente della Federcalcio ucraina Pavelko ieri si era messo subito in trattative con i dirigenti UEFA per provare a evitare di dover cambiare le divise a tre giorni dall’esordio contro l’Olanda (domenica 13 giugno).
Tentativo fallito, ma che non ha impedito al Comitato esecutivo dell’UAF di trasformare il moto contestato nello slogan ufficiale per gli Europei del 2021. “Da molti anni è un saluto di milioni di nostri tifosi nel loro Paese nativo e nel mondo”, ha spiegato Pavelko nel post su Facebook, ribandendo che si tratta di una frase che “ha unito tutti i cittadini provenienti da diverse regioni dell’Ucraina e i nostri connazionali di diversi Paesi e continenti”. Per questo motivo, “lo dobbiamo loro e siamo onorati di proteggerlo e riempirlo di nuova forza e unità“.