Bruxelles – L’Eurozona ha tenuto grazie alla sua Banca centrale e le decisioni che l’istituzione ha saputo prendere. Christine Lagarde difende l’operato della BCE e rilancia con forza, convinzione e non senza un pizzico d’orgoglio la presenza della Banca centrale europea. “Chiediamoci dove saremmo se la BCE non avesse deciso ciò che ha deciso per assicurarsi di non passare da una crisi pandemica a una recessione catastrofica”, dice la presidente dell’Eurotower nel corso della conferenza stampa di fine seduta del consiglio direttivo.
Ricorda che “un supporto cruciale alla ripresa” dipende dalla concomitanza di più fattori: una ripresa della spesa per consumi, una forte domanda globale e politiche fiscali e monetarie accomodanti. E’ sull’ultimo punto di questa lista che Lagarde decide di porre l’accento. “Le condizioni di finanziamento per le imprese e le famiglie sono rimaste sostanzialmente stabili dalla nostra riunione di politica monetaria di marzo”. Con le decisioni assunte “abbiamo garantito flussi” di liquidità per l’economia reale. Ecco perché “il Consiglio direttivo ha deciso di confermare il proprio orientamento di politica monetaria molto accomodante”.
Avanti dunque come stabilito con il programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP). “Continueremo a effettuare acquisti netti di attività almeno fino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, fino a quando il Consiglio direttivo non giudicherà che la fase di crisi del coronavirus è superata”.
La BCE ha dunque evitato all’Eurogruppo ulteriori effetti negativi. A chi chiede se e quando il PEPP verrà riconsiderato, Lagarde risponde con un netto “è prematuro parlarne, è troppo presto”. Ma promette di monitorare l’andamento dell’inflazione. Il Consiglio direttivo, assicura, è “pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, se del caso”, per garantire che l’inflazione raggiunga il suo obiettivo in modo duraturo, in linea con il suo impegno a favore della simmetria. L’andamento dell’indice dei prezzi al consumo è stimato all’1,9% quest’anno, per ridursi all’1,5% il prossimo anno.
“L’inflazione è in aumento, a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e di fattori temporanei” come misure di stimolo, premette la presidente della BCE. “Aumenterà ulteriormente nella seconda parte dell’anno, per poi diminuire al cessare dei fattori temporanei”.