Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, PNNR, è arrivato a Bruxelles e ora inizia la fase di realizzazione dei progetti inviati alla Commissione per ricevere l’anticipo di 24,3 miliardi sui 191,5 miliardi previsti dal Next Generation EU per l’Italia.
Vediamo più nel dettaglio a cosa sono destinati.
Il PNRR e il mondo dell’industria
L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo.
Nel dettaglio, sono quattro gli obiettivi generali identificati:
- realizzare investimenti per le connessioni ultraveloci in fibra ottica 5G;
- promuovere lo sviluppo delle imprese italiane e renderle competitive sui mercati internazionali;
- rafforzare la partecipazione allo sviluppo dell’economia dello spazio;
- favorire l’innovazione del sistema produttivo e la transizione digitale incentivando gli investimenti in ricerca e tecnologie avanzate.
Al capitolo “Digitalizzazione, Innovazione e Competitività nel Sistema Produttivo” sono destinati 24,30 miliardi.
A questa cifra vanno aggiunti 5,88 miliardi (che provengono dal Fondo Complementare) e che confluiscono nel Piano Transizione 4.0.
Al Piano Transizione 4.0 sono destinati 13,7 miliardi, alle reti ultraveloci 6,31 miliardi, alle Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione 1,95 miliardi, alle tecnologie satellitari ed economia spaziale 1,29 miliardi, agli Investimenti ad alto contenuto tecnologico 0,75 miliardi e alla Riforma del sistema della proprietà industriale 0,03 miliardi.
Il PNRR e le filiere produttive
Qui il focus è sulle piccole e medie imprese e sulle filiere produttive con l’obiettivo di sostenerne l’internazionalizzazione e renderle competitive in termini di sostenibilità e innovazione sui mercati internazionali.
Il PNRR e il Piano Transizione 4.0
Il Piano di Transizione 4.0 prevede incentivi fiscali volti alla trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento in beni immateriali.
Vengono riconosciute tre tipologie di crediti per le imprese che investono in beni capitali (materiali e immateriali connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi), ricerca, sviluppo, innovazione e attività di formazione alla digitalizzazione.
Il PNRR e le reti ultraveloci
Per quanto riguarda le reti ultraveloci, il riferimento del PNNR è il Digital Compass in base al quale entro il 2030 deve essere garantita a tutti una connettività a 1 Gbps e la piena copertura 5G delle zone popolate.
L’Italia lavora per accelerare i tempi e centrare l’obiettivo nel 2026 realizzando una Gigabit Society grazie a una semplificazione dei processi autorizzativi che riconosce la fibra ottica e la copertura 5G come strategiche non soltanto per le imprese ma anche per le famiglie, le scuole, la sanità e i servizi pubblici.
A oggi rimangono infatti ancora diverse “aree nere e grigie” con difficoltà di accesso a internet, che aumentano un digital divide non più sostenibile.
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