Bruxelles – Napoli, Perugia, Matera, Pescara. Riparte anche quest’anno il tour di #Cambiagesto, la campagna di sensibilizzazione sui danni causati all’ambiente dai mozziconi di sigaretta promossa e finanziata da Philip Morris Italia, con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, che toccherà quest’anno 18 città italiane.
Giunta alla terza edizione, la campagna è stata lanciata durante la Giornata mondiale dell’Ambiente, 5 giugno, dedicata al tema “Restore our Planet”, per stimolare una presa di coscienza collettiva sul tema dell’inquinamento da mozziconi con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e tutelarne la biodiversità. I numeri di Philip Morris parlano di almeno 800mila tonnellate di mozziconi dispersi ogni anno nell’ambiente in tutto il mondo, che impiegano anni a decomporsi, a volte fino a 15.
Sono tra i rifiuti più diffusi, specialmente in ambiente urbano, ma sono anche tra i rifiuti più numerosi a finire in mare, inquinandolo e diventando pericolosi anche per gli animali marini che rischiano di ingerirli. I mozziconi abbandonati nell’ambiente a causa dell’erosione da parte degli agenti atmosferici, rilasciano inoltre molte delle sostanze contenute all’interno del filtro, come metalli pesanti. Secondo uno studio di mercato condotto nel 2020 da Doxa per Philip Morris, cresce la consapevolezza sull’impatto sull’ambiente dell’inquinamento da mozziconi di sigaretta (l’88 per cento del campione intervistato si dice consapevole del problema), ma ancora il 37 per cento circa del campione denuncia la scarsa diffusione sul territorio di raccoglitori o posacenere disponibili.
L’idea di #Cambiagesto è quella di intervenire su due fronti: da un lato creare maggiore consapevolezza nei fumatori sui possibili danni all’ambiente causati dall’abbandono di mozziconi in giro per le strade o per le spiagge; dall’altro, mettere a disposizione appositi raccoglitori e posacenere tascabili (fino a 270mila) nei luoghi di aggregazione per agevolare la raccolta dei mozziconi. Si inserisce nel più ampio contesto dell’impegno di Philip Morris per contrastare il problema dell’inquinamento da mozziconi attraverso la campagna “Our World is not an hastray”, ovvero “il nostro mondo non è un posacenere”.
L’iniziativa “è parte fondamentale della nostra strategia di sostenibilità”, spiega Michele Samoggia, Responsabile Comunicazione e Sostenibilità di Philip Morris Italia, aggiungendo che l’inquinamento da mozziconi si risolve solo “agendo sulla prevenzione grazie ad azioni sinergiche ed efficaci in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti: aziende, tabaccherie, Istituzioni, terzo settore”. Lanciata nell’estate del 2019 con una serie di installazioni artistiche sul litorale siciliano, a Mondello, nonostante la pandemia la campagna è proseguita anche nel 2020 con altre tappe su tutto il territorio nazionale (Salerno, Firenze, Bari, Livorno, Roma, Padova, Genova, Bologna) che hanno ospitato le varie iniziative in questi anni.
La campagna prevede il coinvolgimento di centinaia di tabaccherie in tutta Italia dove verrà distribuito materiale informativo. Si riparte anche quest’anno con il sostegno delle associazioni ambientaliste partner dell’iniziativa, Retake, movimento no-profit attivo nell’ambito della tutela dell’ambiente, e Plastic Free, che da anni si impegna per coinvolgere la cittadinanza sui temi dell’inquinamento della plastica.
Sensibilizzare ed educare alla responsabilità individuale sull’inquinamento è anche l’obiettivo dell’Unione europea, che nel contesto della direttiva quadro sui rifiuti, la 2008/98/CE, punta a stimolare anche un maggiore senso di responsabilità individuale su un tema che deve coinvolgere tutta la filiera, dai produttori ai consumatori. Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, regista oltre 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti generati in Europa nel 2018, ovvero circa 5,2 tonnellate all’anno pro capite. Nonostante gli sforzi compiuti tanto a livello nazionale quanto a livello di Istituzioni europee, la quantità di rifiuti prodotti nel Continente continua a essere massiccia e non diminuisce quanto dovrebbe.
Dimezzare la produzione di rifiuti – soprattutto quelli urbani – entro il 2030, aumentare la quantità di rifiuti riciclati, ridurre la quota di esportazioni di rifiuti nei Paesi extra-UE sono alcuni degli obiettivi ambientali fissati dalla Commissione europea nel quadro del suo Green Deal e del suo Piano d’Azione specifico per l’economia circolare. Ridurre la quantità di rifiuti è una “missione” soprattutto dal punto di vista dell’impatto ambientale: i rifiuti rappresentano il quarto settore da cui provengono le emissioni di gas a effetto serra e rappresentano circa il 3 per cento delle emissioni totali prodotte nell’UE (dato aggiornato al 2017).
L’obiettivo a lungo termine delle politiche europee è quindi quello di ridurre la quantità di rifiuti generati, ma quando la produzione è inevitabile, promuoverli come risorse da riutilizzare e spingere per il riciclaggio e lo smaltimento sicuro. Quando i rifiuti o gli scarti però non hanno le caratteristiche adatte per essere riciclati, come i mozziconi di sigaretta, che pur essendo composti per il 95 per cento da cellulosa (risorse rinnovabili) non soddisfano i criteri per essere riciclati, è fondamentale intavolare azioni di sensibilizzazione e Clean-Up, ovvero campagne contro la dispersione di rifiuti nell’ambiente e organizzate per rimuoverli da spiagge e strade. L’obiettivo di #Cambiagesto.
Contenuto redatto in collaborazione con Philip Morris Italia.