Bruxelles – La Brexit pesa sul commercio agroalimentare dell’Unione Europea. A gennaio e febbraio 2021, il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE ha totalizzato 28,5 miliardi di euro (un calo del 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre il valore delle importazioni è diminuito del 12,5 per cento per raggiungere i 18,2 miliardi di euro. Questo secondo l’ultimo rapporto mensile sul commercio dell’UE per gennaio-febbraio 2021, pubblicato oggi (7 giugno) dalla Commissione Europea.
Secondo di dati di Bruxelles, a pesare di più è l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea con un calo dell’export di 1,13 miliardi di euro e dell’import di 1,38 miliardi di euro nei primi due mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020. Dal primo gennaio di quest’anno, quando è diventata effettiva l’uscita del Regno Unito dal mercato unico e dall’unione doganale, la Brexit ha influenzato le dinamiche degli scambi commerciali di prodotti agroalimentari tra le due parti e il dato era stato osservato già per il mese di gennaio. Nonostante questo, il surplus commerciale continua a crescere (per 10,3 miliardi di euro, +8 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2020), perché l’UE vende più di quanto acquista dall’estero.
Non solo Regno Unito. Bruxelles certifica anche una riduzione degli scambi con gli USA, con il valore delle esportazioni in calo di 287 milioni di euro e quello delle importazioni in calo di 191 milioni di euro. Ulteriori diminuzioni dei valori dell’export si sono registrate in Russia (-169 milioni di euro), Giappone (-141 milioni di euro) e Arabia Saudita (90 milioni di euro in meno), mentre si registrano notevoli flessioni nei valori dell’import per Indonesia (-184 milioni di euro) e Ucraina (-170 milioni di euro). Pechino continua a essere la meta privilegiata dell’export agroalimentare europeo, con un aumento di 529 milioni di euro rispetto al 2020 mentre sono aumentati i valori delle esportazioni anche in Nigeria (84 milioni di euro), Norvegia (75 milioni di euro), e Cile (aumento di 57 milioni di euro). Sul fronte delle importazioni, si registrano valori in aumento per i prodotti provenienti da India (49 milioni di euro), Canada (40 milioni di euro), Serbia (36 milioni di euro) e Nigeria (34 milioni di euro).