Bruxelles – È stata aperta oggi (venerdì 4 giugno) dalla Commissione Europea un’indagine antitrust per valutare se Facebook ha violato le regole di concorrenza UE, utilizzando i dati pubblicitari raccolti dagli inserzionisti per competere con loro sul mercato degli annunci economici online. L’indagine, che si svolgerà in collaborazione con le autorità britanniche che hanno anche loro un dossier aperto sulla questione, valuterà anche se l’azienda di Menlo Park collega la piattaforma Facebook Marketplace al suo social network, violando le regole comunitarie.
Nel momento in cui le aziende pubblicizzano le proprie prestazioni su Facebook, competono direttamente anche con il servizio di annunci economici online Marketplace della Big Tech. Così facendo, forniscono dati di valore commerciale, che Facebook potrebbe utilizzare per competere in modo sleale con le società che li hanno forniti.
Dopo un’indagine preliminare, l’Antitrust UE teme che Facebook possa falsare la concorrenza per i servizi di annunci economici online: per esempio, utilizzando le informazioni precise sulle preferenze degli utenti fornite dalle attività pubblicitarie dei suoi concorrenti per adattare la sua piattaforma di acquisto e vendita di beni tra utenti Facebook.
La Commissione esaminerà se questa pratica è in atto e se il modo in cui Facebook Marketplace è integrato nel social network costituisce una forma di collegamento che gli conferisce un vantaggio nel raggiungere i clienti e precludere servizi ai concorrenti.
La vicepresidente della Commissione e responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, ha voluto sottolineare che Facebook è utilizzato da quasi 3 miliardi di persone su base mensile e quasi 7 milioni di aziende fanno pubblicità sulla piattaforma”. Per questo motivo è necessario che le “grandi quantità di dati sulle attività degli utenti del suo social network” raccolte dal gigante del web e la possibilità di rivolgersi a “gruppi di clienti specifici” non forniscano un “vantaggio competitivo indebito“. L’indagine si concentrerà in cui “le persone acquistano e vendono beni ogni giorno”, ha aggiunto Vestager: “Nell’economia digitale di oggi, i dati non dovrebbero essere utilizzati per distorcere la concorrenza“.