Bruxelles – La Corte di giustizia UE ha constatato che, avendo superato in modo sistematico e persistente, dal 1° gennaio 2010 fino all’anno 2016 compreso , il valore limite annuale fissato per il biossido di azoto (NO2) in 26 di 89 zone e agglomerati esaminati , la Germania ha violato la direttiva relativa alla qualità dell’aria.
In una sentenza emessa oggi i magistrati elencano le 26 zone, tra le quali Berlino, Stoccarda, Friburgo, Karlsruhe Monaco di Baviera, Amburgo, Colonia, nelle quali si è realizzata la violazione.
Inoltre non avendo adottato, a partire dall’11 giugno 2010, “misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per il NO2 nella totalità delle zone interessate, la Germania è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva”, sostiene la Corte, in particolare all’obbligo di provvedere a che i piani per la qualità dell’aria stabiliscano misure appropriate affinché il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile.
La Corte ha accolto quindi, in toto, il ricorso proposto dalla Commissione europea riferito a quegli anni.
La Corte ammette che il fatto che uno Stato membro superi i valori limite fissati per il NO2 dalla direttiva non è sufficiente, da solo, per considerare che tale Stato membro sia altresì venuto meno all’obbligo di provvedere a che il periodo di superamento dei valori limite fissati per l’inquinante in questione sia il più breve possibile. Tuttavia, dall’analisi dettagliata del fascicolo risulta che la Germania non ha manifestamente adottato per tempo misure appropriate affinché il periodo di superamento dei valori limite fissati per il NO2 fosse il più breve possibile nelle 26 zone interessate.