Bruxelles – I cittadini europei sono spaccati a metà nel giudizio su come l’Unione Europea ha affrontato e sta affrontando la pandemia COVID-19. Secondo l’ultimo Eurobarometro di primavera del Parlamento europeo, dedicato alla valutazione della gestione dell’epidemia da parte dell’UE, le opinioni dei cittadini sono complessivamente peggiorate: il 50 per cento degli europei si dice non soddisfatto delle misure adottate dall’UE contro la pandemia, e solo il 48 per cento è contento (a dicembre era il 50 per cento). In Italia, il livello di soddisfazione per le azioni intraprese dall’UE è più o meno lo stesso della media europea, con il 48 per cento che si dice soddisfatto e il 51 per cento che invece non lo è.
Allo stesso modo, il 34 per cento dei quasi 27mila intervistati vede che le cose vanno nella giusta direzione e il 49 per cento afferma che stanno andando nella direzione sbagliata rispetto all’indagine fatta in autunno. Il che indica rispettivamente una diminuzione di 5 punti percentuali e un aumento di 4 punti percentuali rispetto al rapporto di autunno. Per l’Italia, il 55 per cento dice che le cose nell’Ue vanno nella direzione sbagliata mentre il 32 per cento nella direzione giusta. Nonostante il 50 per cento degli intervistati si dica insoddisfatto della strategia europea, va anche contestualizzato con il periodo in cui il sondaggio è stato fatto, ovvero tra marzo e aprile, quando quasi ogni giorno l’Unione Europea veniva “attaccata” da più parti per via di una campagna vaccinale partita molto a rilento.
Si conferma che una buona parte degli europei intervistati (circa il 74 per cento) è favorevole a una Unione Europea con “più competenze” per affrontare crisi come la pandemia in corso. L’Italia si trova anche sopra la media con il 76 per cento degli italiani che vuole che l’UE acquisisca maggiori competenze. Alla domanda su quali siano gli aspetti su cui l’UE dovrebbe dare priorità nell’affrontare la pandemia, gli europei rispondono in buona parte (39 per cento) il rapido accesso a vaccini sicuri ed efficaci per tutti i cittadini dell’UE. Per l’Italia, la prima priorità per l’azione dell’UE è quella di aumentare le risorse per lo sviluppo di trattamenti e vaccini (39 per cento, contro il 29 per cento a livello UE), la seconda è garantire il rapido accesso ai vaccini (37 per cento) mentre la terza è lo sviluppo di una politica sanitaria europea (34 per cento rispetto al 25 per cento della media UE).
“Il sondaggio Eurobarometro non lascia dubbi: i cittadini europei chiedono riforme ampie e profonde delle Istituzioni europee. La risposta alla pandemia ha dimostrato che solo con unità e solidarietà riusciamo a superare le difficoltà”, commenta in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “Il 74% dei cittadini europei vuole maggiori competenze per gestire le crisi, mentre solo il 44% si dice soddisfatto del grado di solidarietà interna tra gli Stati membri contro il 53% di insoddisfatti. La Conferenza sul futuro dell’Europa – sottolinea Beghin -è la storica opportunità per fare sul serio e cambiare marcia”.