Bruxelles – Il vicepresidente del Tribunale dell’Unione europea sospende provvisoriamente la revoca dell’immunità parlamentare per i tre parlamentari catalani Carles Puigdemont i Casamajó, Antoni Comín i Oliveres così come di Clara Ponsatí i Obiols.
Il 13 gennaio e il 10 febbraio 2020, il Parlamento europeo ha ricevuto dalle autorità spagnole richieste di revoca immunità dei tre deputati eletti al Parlamento., nel quadro dei procedimenti penali relativi a presunti reati di sedizione nonché, nel caso di Puigdemont e Comín, su presunta appropriazione indebita di fondi pubblici.
Il 9 marzo 2021, il Parlamento ha revocato l’immunità dei tre deputati, che 19 maggio, hanno però proposto dinanzi al Tribunale dell’Unione europea un ricorso diretto all’annullamento di queste decisioni, poiché ritengono che il Parlamento non abbia assicurato loro l’opportunità di esercitare i loro diritti fondamentali in quanto rappresentanti dei cittadini dell’Unione e abbia violato i loro diritti tutelati da diversi articoli della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione.
I tre deputati hanno poi depositato istanza di provvedimento cautelare in cui chiedono al Tribunale di sospendere l’esecuzione le decisioni. Ritengono che ci sia un rischio reale e imminente che possano essere arrestati e imprigionati sulla base delle decisioni del Parlamento, che impedirebbe loro di rappresentare i cittadini dell’Unione per il resto della loro mandato. Più specificamente, sostengono che queste decisioni consentono a qualsiasi Stato membro e al Regno Unito l’esecuzione dei mandati d’arresto europei emessi nei loro confronti. Qualunque l’autorità giudiziaria potrebbe quindi arrestarli o limitarne la libertà di circolazione e consegnarli alle autorità spagnole e questo, ovviamente, “causerebbe un danno grave e irreparabile” e che il loro probabile arresto o limitazione della libertà di circolazione violerebbe il loro diritto di esercitare le loro funzioni di membri del Parlamento europeo.
Visto l’annuncio della ripresa delle sessioni del Parlamento nella sua sede di Strasburgo il 7 giugno, gli eurodeputati aggiungono che correrebbero il rischio di essere arrestati in Francia.
Con ordinanza del 2 giugno 2021, il vicepresidente del Tribunale ha dunque deciso la sospensione dell’esecuzione delle decisioni del Parlamento fino all’adozione dell’ordinanza che porrà fine a questa procedura provvisoria. Il vicepresidente del Tribunale rileva che il Parlamento non ha ancora potuto presentare le sue osservazioni sulla domanda di provvedimenti urgenti, per cui non è possibile, ad oggi, decidere se le sue decisioni hanno una base legale. Tuttavia, secondo il Regolamento di procedura del Tribunale, la richiesta di sospensione può essere accolta in via provvisoria anche prima che l’altra parte abbia ha presentato le sue osservazioni, in particolare quando è necessario mantenere lo status quo fino all’adozione di un’ordinanza che pone fine al procedimento provvisorio.
In questo caso, secondo il Tribunale, le affermazioni di fatto e di diritto dei deputati, ammesso che siano fondate, bastano a giustificare il mantenimento dello status quo fino a quando il vicepresidente non esaminerà ulteriormente le argomentazioni delle parti e si pronunci in via definitiva sulla richiesta.