Bruxelles – Piccole azioni individuali a cui associare le politiche economiche del Green Deal europeo. “Se vogliamo salvare il nostro pianeta” dagli effetti del surriscaldamento globale e del cambiamento climatico questa è l’arma indispensabile: il contributo di tutti. Lo sottolinea la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento di apertura della Settimana verde europea (European green week), il più grande evento annuale europeo sulla politica ambientale, in programma dal 31 maggio al 4 giugno con una conferenza virtuale e tante iniziative organizzate anche a livello locale per sensibilizzare sul tema. Quest’anno il tema principale della settimana si lega all’ambizione dell’UE sull’inquinamento zero e sulla creazione di un ambiente privo di sostanze tossiche, a poche settimane dalla pubblicazione del suo piano per azzerare l’inquinamento di aria, acqua e suolo entro il 2050.
“Questa è l’ambizione dell’Europa per il 2050”, sottolinea la presidente della Commissione. Accanto all’ambizione sul clima e la riduzione delle emissioni, ora Bruxelles è alla ricerca di obiettivi vincolanti a livello di inquinamento. La parola d’ordine è prevenire: secondo l’UE il costo dell’inazione è molto più alto del costo per intervenire già da ora. La Commissione stima che l’inquinamento dell’aria costi alla salute e alle attività economiche tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno, comprese le giornate di lavoro perse, i costi sanitari, la perdita di raccolto e i danni agli edifici, mentre tutte le misure nell’UE per migliorare la qualità dell’aria hanno un costo stimato di 70-80 miliardi di euro all’anno. La pandemia da COVID e il crollo dell’inquinamento dovuto allo stop delle attività produttive rende ancora più evidente (se già non lo era) che l’attività umana ha impatti negativi su buona parte di ciò che ci circonda: salute umana, biodiversità, ecosistemi. “Siamo determinati ad affrontare questa sfida attraverso il nostro European Green Deal”, sottolinea von der Leyen.
Ma l’Europa da sola non basta. Come per il clima, anche per l’inquinamento e la perdita di biodiversità l’UE rincorre un accordo di dimensione globale con le altre grandi economie. Al prossimo vertice delle Nazioni Unite sulla biodiversità, a Kunming, in Cina, a ottobre, la Commissione punterà a strappare alle altre grandi potenze un accordo in stile Parigi per la biodiversità. “Voglio che il mondo dica a Kunming: Abbiamo un solo pianeta, lo condividiamo tutti e ce ne prenderemo cura. Insieme ridurremo l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo – ovunque”, spiega la tedesca.
“L’inquinamento ambientale incide negativamente sulla nostra salute, in particolare dei gruppi più vulnerabili e socialmente svantaggiati, ed è anche uno dei principali motori della perdita di biodiversità”, fa eco anche il commissario europeo per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius. Investire in soluzioni pulite, circolari e verdi non avrà effetti solo dal punto di vista della salute e della natura, ma “ha anche senso per gli affari”, ha sottolineato nel suo intervento alla giornata di oggi. “Ci sono milioni di nuovi posti di lavoro ‘verdi’ là fuori, non solo nelle industrie ecologiche ma nei trasporti, nell’energia e nell’agricoltura, che hanno e hanno bisogno della sostenibilità al centro. L’inquinamento zero è una grande opportunità anche per lo sviluppo in Europa di nuovi modelli di business, “aumenta la produttività, attrae investimenti e migliora l’immagine aziendale”, conclude il commissario.