A dicembre 2019, a pochi giorni dal suo insediamento ufficiale, la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen pubblicava una Comunicazione con la quale dava avvio a una delle iniziative chiave del suo mandato: il Green Deal europeo. Si tratta di una cornice complessa che impegna l’Unione nell’affrontare le sfide legate all’ambiente e al cambiamento climatico toccando diversi settori in maniera trasversale. L’obiettivo chiave dell’iniziativa è fare dell’Unione europea una società prospera, con un’economia competitiva ed efficiente nell’uso delle risorse. Anche se il Green Deal europeo segna un cambio di strategia notevole nell’impegno ambientale dell’UE, l’attenzione verso la questione ha radici nel passato.
La questione ambientale
Parlare di ambiente non è semplice perché questa materia include in sé diversi ambiti collegati tra loro. Questa difficoltà la si ritrova nel contesto europeo, quando si approfondiscono le norme e le sue politiche. Per questo motivo, sarebbe limitante trattare esclusivamente la politica ambientale dell’UE, perché temi come la biodiversità, il clima, le risorse naturali, l’acqua, i rifiuti, l’energia hanno tutti a che fare con l’ambiente. Si tratta, infatti, di ambiti toccati dalla normativa europea in modo più o meno diretto e destinatari delle risorse finanziarie derivanti dal bilancio dell’UE.
L’ampiezza di tale argomento si riflette anche a livello di struttura istituzionale. All’interno della compagine della Commissione europea, infatti, sono presenti diversi commissari che in qualche modo si occupano di ambiente: Frans Timmermans, vicepresidente con delega al Green Deal europeo; Kadri Simson, commissaria all’energia; Virginijus Sinkevičius, che si occupa di ambiente, oceani e pesca.
Scendendo al livello della struttura burocratica, sono diverse le Direzioni generali (DG) della Commissione europea coinvolte. Tra queste, la DG ENV è quella che si occupa direttamente di ambiente, ma accanto a essa la DG Clima gestisce le politiche in materia climatica, mentre la DG ENER è responsabile del settore energetico. Infine, la DG AGRI si occupa di agricoltura e sviluppo rurale.
In parallelo, anche le commissioni interne al Parlamento europeo si occupano a più riprese del tema ambientale: la commissione ENVI si occupa di ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare, quella AGRI di agricoltura e sviluppo rurale, mentre quella ITRE di industria, ricerca ed energia.
La politica ambientale nei Trattati
All’interno dei Trattati, la politica ambientale in quanto tale è espressamente inclusa e disciplinata. Le sue origini si ritrovano nell’Atto unico europeo del 1986, quando si inserì come obiettivo da perseguire la necessità di «promuovere un’azione nell’ambito della protezione ambientale». La politica ambientale venne, però, introdotta esplicitamente con il Trattato di Maastricht nel 1992, mentre l’anno successivo fu creata l’Agenzia europea per l’ambiente.
L’ambiente è citato tra le competenze concorrenti nell’art. 4 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), mentre di protezione ambientale si parla negli articoli 11 e dal 191 al 193 del TFUE, i quali affrontano la materia ambientale da diversi punti di vista, da quello della sanità pubblica alle relazioni internazionali.
L’art. 11 TFUE richiama le esigenze della protezione dell’ambiente quale obiettivo trasversale a tutte le politiche europee, concetto anche recentemente riaffermato nell’ambito dei negoziati che hanno portato alla definizione del bilancio pluriennale dell’UE e del pacchetto Next Generation EU.
La politica ambientale europea si basa su alcuni principi chiave:
- principio di precauzione: può essere invocato quando non c’è un’evidenza scientifica che permetta di effettuare una valutazione completa del rischio;
- principio di prevenzione: esiste un rischio conosciuto, certo, che deriva da una determinata attività, con copertura di conoscenze scientifiche a riguardo e si mira quindi a prevenire tale rischio;
- chi inquina paga: individua la responsabilità dell’autore dell’atto che provoca inquinamento, chiamato a ripagare il danno causato.
(Approfondimento a cura de Lo Spiegone. Vai sul loro sito per leggere tutto il testo)