Bruxelles – Dal coinvolgimento in Afghanistan alle minacce informatiche, fino ai recenti sviluppi in Bielorussia. Per il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg il prossimo summit dei leader dell’Organizzazione a Bruxelles del 14 giugno 2021 sarà “un momento cruciale per l’Alleanza e per la sicurezza collettiva dei Paesi membri”.
In conferenza stampa Stoltenberg ha elencato i temi che interesseranno i lavori preparatori del vertice, tema centrale dei lavori di una riunione in videoconferenza dei ministri della Difesa e dei ministri degli Esteri fissata per martedì 1° giugno. “In un mondo competitivo e imprevedibile, abbiamo bisogno dell’unità transatlantica, con l’Europa e l’America del Nord che restano saldamente nella NATO”, ha detto ai giornalisti il Segretario generale. “Negli scorsi mesi gli alleati hanno partecipato a una serie di consultazioni lavorando in maniera costruttiva. C’è molto da fare ancora, ma abbiamo concordato sul fatto ci servono decisioni ambiziose e lungimiranti“, ha continuato Stoltenberg.
L’ex primo ministro norvegese ha invitato i 30 membri dell’Organizzazione innanzitutto a mettere insieme le forze per potenziare la difesa collettiva e per l’elaborazione di una nuova agenda strategica (Strategic Concept). Nella visione del Segretario Generale i leader dovrebbero mettersi al lavoro per definire un approccio comune alla sicurezza informatica che stabilisca standard adeguati contro le minacce esterne, per creare un’alleanza tra i Paesi del mondo che condividono i valori dell’Alleanza transatlantica, ma soprattutto per investire di più nel campo della difesa, unico strumento secondo Stoltenberg “per rafforzare la sicurezza comune”.
Il prossimo vertice NATO, il primo dell’era di Joe Biden alla Presidenza degli Stati Uniti, sarà soprattutto l’occasione per aggiornare lo stato delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico e per dibattere dei dossier principali di politica estera. Uno di questi è l’ascesa della Cina, che per Stoltenberg “pone una serie di sfide agli alleati della Nato”. Il quadro è chiaro: se da una parte il mercato cinese “è una possibilità per le nostre economie e per il nostro commercio, anche in tema di cambiamento climatico”, dall’altra “Pechino non condivide i nostri valori di democrazia e di libertà di parola”, ha dichiarato il politico norvegese ricordando i crimini contro i diritti umani subiti dalla minoranza degli Uiguri nella regione dello Xinjiang.
Con i ministri dei governi NATO Stoltenberg discuterà anche delle ultime vicende in Bielorussia e della situazione in Afghanistan. Rispetto al dirottamento del volo Ryanair verso Minsk che ha portato all’arresto del giornalista Roman Protasevich il Segretario generale apprezza la reazione espressa dagli Stati “in modo unitario”. “Abbiamo dato il benvenuto alle decisioni prese da molti alleati della NATO di imporre sanzioni restrittive sul traffico aereo”, ha aggiunto il Stoltenberg, che ha annunciato di aver disposto il limite l’accesso del personale bielorusso alla sede della NATO in vista del vertice.
Resta “molto difficile e impegnativa” la questione della sicurezza in Afghanistan. “Abbiamo preso la decisione di terminare la nostra missione, l’intenzione non è mai stata quella di rimanere in Afghanistan per sempre e negli ultimi anni abbiamo gradualmente ridotto la nostra presenza”, ha commentato durante la conferenza stampa. Ma la decisione di ritirarsi dal territorio “contempla dei rischi come anche quella di rimanere“. Per la NATO si prospetta un lavoro “volto ad intensificare gli sforzi in altro modo”, come ha spiegato Stoltenberg. L’obiettivo è mantenere la presenza civile nel paese “per aiutare le forze di sicurezza afgane, garantendone anche l’addestramento”.