Bruxelles – Una legge europea sulla biodiversità fino al 2050 che tenga conto di tutti i principali fattori di cambiamento della natura: cambiamenti nell’uso del suolo e del mare; sfruttamento diretto degli organismi; cambiamento climatico; inquinamento e specie esotiche invasive. Questa una delle richieste del Parlamento europeo incluse nella relazione sulla strategia UE sulla biodiversità per il 2030 approvata oggi (28 maggio) dalla commissione Ambiente (ENVI) con 62 voti a favore, 4 contro e 12 astensioni. Il testo a prima firma del socialista spagnolo César Luena – che in buona sostanza sostiene la strategia UE sulla biodiversità proposta dalla Commissione a marzo 2020 – finirà sul tavolo dell’intero Parlamento europeo durante la sessione plenaria del 7-10 giugno.
Tra le richieste degli eurodeputati anche un impegno globale sulla biodiversità – sulla scia dell’accordo di Parigi sul clima del 2015 – da raggiungere insieme alle altre potenze mondiali alla futura conferenza delle Nazioni Unite in programma a ottobre 2021 a Kunming, in Cina (la COP-15). Preso atto della tendenza alla perdita di biodiversità che interessa “un milione su otto milioni di specie stimate minacciate di estinzione “, i deputati complessivamente sostengono la strategia dell’UE sulla biodiversità della Commissione e l’impegno a proteggere almeno il 30 per cento della terra e del mare entro il 2030, ma chiedono uno sforzo maggiore con una legge vincolante a livello europeo.
Nello specifico, la Commissione UE si pone come obiettivo per la biodiversità europea entro il 2030 la trasformazione di almeno il 30 per cento rispettivamente delle terre e dei mari europei in ‘aree protette’ da combinare al ripristino di almeno il 10 per cento delle aree agricole in caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità. A tal fine, Bruxelles mira a sbloccare 20 miliardi di euro all’anno per la biodiversità attraverso varie fonti, tra cui vengono menzionati fondi europei, finanziamenti nazionali e investimenti privati. L’obiettivo è quello di fornire all’UE “una posizione di leadership nel mondo per affrontare la crisi globale della biodiversità“. Anche i deputati insistono sulla necessità di mobilitare 20 miliardi di euro all’anno per l’azione sulla biodiversità in Europa, invitando anche la Commissione a pubblicare una valutazione globale di come si potrebbero mobilitare queste risorse.
Sottolineano, inoltre, che l’Unione europea non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo per il 2020 di migliorare la conservazione delle specie presenti sul suo territorio, in linea con la direttiva Habitat (direttiva 92/43/CEE), come emerso dall’ultima analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) sull’argomento. E dunque chiedono di rafforzare gli sforzi anche per quanto riguarda la biodiversità diffusa nelle aree urbane, con la creazione di una piattaforma europea per l’inverdimento urbano e obiettivi vincolanti sulla biodiversità urbana come una quota minima di tetti verdi sui nuovi edifici e il divieto dell’uso di pesticidi chimici.
“Oggi chiediamo una legge dell’UE sulla biodiversità simile alla legge sul clima dell’UE , per stabilire il quadro di governance fino al 2050 per proteggere la biodiversità, compresi obiettivi vincolanti per il 2030”, ha spiegato il relatore della relazione César Luena dopo l’esito del voto in ENVI. “Sono soddisfatto che abbiamo approvato tutti i principali obiettivi della proposta della Commissione e sostenuto la creazione di un piano di ripristino della natura dell’UE per ripristinare almeno il 30% della terra e del mare dell’UE. C’è stato anche un ampio sostegno per una legge per proteggere e utilizzare il suolo in modo sostenibile e un piano per affrontare congiuntamente le crisi climatiche e della biodiversità”.
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