Bruxelles – Promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili nel settore del riscaldamento, nell’industria e nei trasporti, fissando nuovi obiettivi da raggiungere per gli Stati membri. La Commissione Europea lavora a una revisione della legislazione sull’energia rinnovabile nel quadro del pacchetto ‘Fit for 55’ che dovrà presentare il 14 luglio e la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, ha confermato ieri (26 maggio) che questa revisione includerà misure sui trasporti e l’industria, dove l’uso di fonti energetiche a basse emissioni è ancora troppo lento.
In audizione in commissione per l’Industria e l’Energia (ITRE) del Parlamento europeo, Simson fa il punto sul pacchetto legislativo che porterà a una profonda revisione delle politiche europee in materia di energia. Ci saranno non meno di 12 proposte legislative: già a luglio arriveranno la revisione delle direttive sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili; il rafforzamento e l’estensione del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), il cosiddetto mercato del carbonio europeo; la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia e la celebre tassa sul carbonio, o meccanismo di adeguamento delle frontiere al carbonio. A novembre – anticipa la Commissaria – seguirà una seconda serie di iniziative che riguarderanno idrogeno e decarbonizzazione dei mercati del gas; una proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di metano nelle “fughe” energetiche e, infine, uno sul rafforzamento del rendimento energetico degli edifici.
Questa prima parte sulle rinnovabili si concentrerà in particolare su edifici, industria e trasporti. Sotto l’attuale direttiva RED II del 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, l’industria non è esplicitamente coperta e il ritmo di assorbimento delle FER “non è quello che dovrebbe essere”, sottolinea la commissaria anticipando che Bruxelles intende fissare un obiettivo indicativo per le energie rinnovabili in questo settore. L’esecutivo pensa anche all’introduzione di una nuova etichettatura per i prodotti industriali che utilizzano energie rinnovabili. Nei trasporti, c’era meno del 10 per cento di energie rinnovabili nel 2019, stime che dovrebbero “più che raddoppiare entro il 2030”, afferma Simson. Anche qui si pensa a fissare nuovi obiettivi, mantenendo la flessibilità per gli Stati membri di decidere come impostare i loro percorsi. La revisione – ha spiegato – non cambierà completamente il quadro giuridico attuale per le energie rinnovabili, ma intende promuovere le energie rinnovabili in quei settori “in cui abbiamo bisogno che i cambiamenti avvengano più rapidamente”. Nel pacchetto sarà centrale anche l’efficienza energetica degli edifici, su cui Bruxelles dovrebbe proporre un nuovo obiettivo principale vincolante a livello dell’UE. Ma gli Stati membri – precisa la commissaria – avranno “flessibilità su come contribuire a questo obiettivo collettivo in modo non vincolante”.