Bruxelles – Dopo tanti rinvii, ora è ufficiale: dal primo giugno l’Ufficio del pubblico ministero europeo (Eppo) entrerà in funzione per vigilare sui fondi di bilancio europeo. Con ritardo corposo dovuto alla pandemia che ha rallentato i lavori per l’insediamento (doveva partire dal primo marzo), l’EPPO entrerà in attività a giugno a quanto pare senza che sia risolta completamente la nomina di tutti i procuratori delegati degli Stati membri. Oggi (26 maggio) il collegio della Commissione ha confermato l’inizio delle attività con l’adozione di una decisione.
A settembre, presso la Corte di giustizia dell’Unione europea si sono insediati intanto la procuratrice capo, la romena Laura Kövesi, e i 22 procuratori nazionali, uno per ciascuno Stato membro che ha aderito alla cooperazione rafforzata dell’EPPO (non ne fanno parte Ungheria, Polonia, Svezia, Danimarca e Irlanda). Per l’Italia è stato nominato Danilo Ceccarelli, già sostituto procuratore a Milano e International Prosecutor nella missione EULEX in Kosovo. Il procuratore capo europeo e i 22 procuratori europei costituiscono il collegio dell’EPPO, ma esiste anche un secondo livello di azione decentrata negli Stati membri composto dai procuratori delegati, che devono essere almeno due per Stato membro. I delegati vengono scelti sulla base della proposta degli stessi Stati membri, ma a quanto risulta Slovenia e Finlandia non hanno ancora presentato le loro proposte. “Attendiamo urgentemente la loro nomina”, ha fatto sapere la commissaria europea ai Valori e alla Trasparenza, Vera Jourova, in conferenza stampa (26 maggio). Nonostante questo, la Commissione sembra intenzionata ad avviare comunque i lavori promettendo di scrivere agli Stati che ancora non hanno nominato i delegati.
L’Italia è lo Stato membro che ha attualmente il maggior numero di delegati nominati, ma il quadro non è completo perché se ne aspettano 20 in tutto. Per ora ne sono stati nominati solo 15 su 20 perché 3 sedi sono rimaste vacanti e dunque è necessario un ulteriore “interpello” da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, mentre gli altri 2 sono quelli cosiddetti di “legittimità” che avranno sede in Cassazione. Secondo fonti del CSM i tempi di completamento del pool dovrebbero essere per il mese di settembre.
Il ruolo di EPPO
Istituita da un regolamento del 2017, la Procura europea avrà sede centrale a Lussemburgo e una sede decentrata negli stati membri, con i procuratori delegati. Si occuperà principalmente di istruire indagini e promuovere azioni penali relative a reati non gestibili dai pm nazionali per via dei limiti territoriali: atti contro il bilancio comunitario e gli interessi finanziari dell’UE, come le “frodi a danno dell’IVA transfrontaliera oltre i 10 milioni di euro, la corruzione e il riciclaggio di denaro”. Con un Bilancio comunitario pluriennale da 1.074 miliardi di euro per sette anni a cui si legheranno in maniera inedita anche le risorse del Next Generation EU (750 miliardi), è ancora più urgente che la Procura europea (EPPO) entri ufficialmente in azione – secondo la Commissione UE – per monitorare che non ci siano reati finanziari. Mentre pende ancora la decisione della Corte di Giustizia sulla condizionalità che lega fondi di bilancio europeo e rispetto dello stato di diritto.
L’organo è indipendente, quindi non è sottoposto al controllo diretto della Commissione europea. “L’avvio dell’ufficio della Procura europea aprirà una nuova fase nella storia dell’integrazione europea. La missione principale di questo organismo europeo è proteggere i fondi dell’UE dai criminali per l’interesse comune dei nostri cittadini. Osserverà l’implementazione di NextGenerationEU con occhio attento, per assicurarsi che i fondi saranno completamente utilizzati per aiutare le nostre economie a riprendersi dalla crisi”, ha commentato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.