Bruxelles – La via più convincente è una regia europea per i corridoi umanitari e per incentivare gli ingressi legali nell’Unione Europea. Il presidente del Parlamento David Sassoli commenta la decisione del Consiglio europeo di avere a giugno una discussione più approfondita sulla questione migratoria riconoscendo la necessità “di un lavoro accurato sulla necessità di avere politica europea su immigrazione e asilo”. Ma soprattutto chiede soluzioni pragmatiche e concrete.
“Non abbiamo la bacchetta magica”, ha affermato Sassoli in una conferenza stampa questa mattina, che ha insistito insieme ai leader di alcuni Stati membri per l’inclusione del dossier immigrazione nell’ordine del giorno del vertice europeo cominciato nella serata di lunedì 24 maggio. Il dibattito ora è stata inviato a giugno, ma “un po’ di discussione c’è stata”, ha riferito ai giornalisti. “Non c’è nessun desiderio di accantonare la questione“, ha detto facendo eco alle parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ma resta fondamentale “che l’appello rivolto da alcuni primi ministri non sia stato accantonato”.
Una risposta immediata ed efficace era stata richiesta dal Parlamento europeo anche sul caso del “rapimento di Stato” (come lo ha definito Sassoli) architettato dal regime bielorusso di Alexander Lukashenko ai danni del giornalista Roman Protasevich e della sua fidanzata Sofia Sapega. “Il fatto che un aereo europeo sia stato fatto atterrare per arrestare un dissidente è un fatto inedito e inaudito“, ha detto ai giornalisti Sassoli. I ministri degli Esteri si incontreranno per valutare le misure da adottare, ma i leader hanno dato il via libera alle sanzioni. L’Europarlamento chiede “il rilascio di Roman e Sofia, un’indagine dell’ICAO, l’agenzia ONU per l’aviazione civile, nuove sanzioni mirate agli esponenti del regime di Minsk, la sospensione dei transiti degli aerei europei sul territorio bielorusso e il ritiro della licenza ai viaggi nell’UE per la compagnia di Stato bielorussa Belavia”. Nel frattempo Sassoli spinge per sensibilizzare su quanto accaduto: “Sarebbe bello che negli scali aerei principali dei Paesi dell’UE fosse esposta la foto di Roman Protasevich”.
Sulla questione clima invece il Parlamento europeo non ammetterà interferenze da parte dei leader nazionali. “Il Consiglio europeo è un organo di indirizzo politico, non un legislatore, e più volte ci ha abituato ai suoi interventi, ma non è questo il caso di farlo”, ha aggiunto il presidente, difendendo i risultati sulle emissioni raggiunti dalle tre istituzioni europee prima dell’avvio dell’iter di approvazione formale da parte del Consiglio e del Parlamento. “Il negoziato sta procedendo bene e speriamo che si concluda entro la fine dell’estate”.
Sulla ripresa post COVID Sassoli indica la necessità di una “seconda fase”. “Il Parlamento chiede una riforma del Patto di stabilità e crescita”, ha rimarcato. “Gli strumenti preesistenti non erano adeguati per affrontare una crisi, tanto è vero che sono stati sospesi, ora vanno ridiscussi”.