Bruxelles – A un anno dalla pubblicazione da parte della Commissione Europea, circa 30 organizzazioni agricole europee, tra cui il Copa Cogeca e l’italiana Carni Sostenibili, hanno rilasciato una dichiarazione comune in cui denunciano ancora una volta la mancanza di uno studio di impatto sulla strategia Farm to Fork (dal campo alla tavola), dedicata proprio alla filiera agroalimentare.
Today, 30+ EU based organisations say to the @EU_Commission:
Without a comprehensive impact assessment we will not be celebrating the1⃣year anniversary of the Farm to Fork Strategy! ⚠️
Read our joint declaration here ➡️https://t.co/UbJoYqZ48r#F2FOneYearOn pic.twitter.com/B7ZO8wI0sa
— COPA-COGECA (@COPACOGECA) May 20, 2021
Preoccupazioni riguardano le implicazioni della Farm to Fork – presentata dal Berlaymont come uno dei pilastri del Green Deal europeo – sulla capacità produttiva, competitività, importazioni e prezzi del comparto agroalimentare. “Non abbiamo dubbi che la strategia Farm to Fork con i suoi obiettivi avrà un impatto considerevole sull’intera catena del valore agricolo, dagli agricoltori ai nostri sistemi alimentari e ai consumatori in tutta l’Unione”, scrivono le associazioni agricole tra cui anche FARM EUROPE e European Livestock Voice con il sostegno di CARNI SOSTENIBILI. Pur dicendosi consapevoli che “il nostro sistema alimentare deve integrare ulteriori misure per migliorare la sua sostenibilità il più rapidamente possibile, uno studio di impatto completo sarebbe stata la risposta appropriata”, sottolineano queste organizzazioni che credono “che una tale valutazione non vedrà mai la luce del giorno”. Ricordano anche che tale studio d’impatto “è stato promesso dal vicepresidente esecutivo Frans Timmermans”, quando la strategia è stata lanciata a maggio di un anno fa. In realtà, la Commissione ha ora confermato che la valutazione non ci sarà per l’intera strategia ma solo per le singole azioni che saranno presentate nel corso dei prossimi messi che fanno capo alla Farm to Fork.
Il tema dovrebbe essere affrontato nel prossimo Consiglio dei ministri per l’Agricoltura che si terrà il 26 e 27 maggio, dal momento che un blocco di sette Paesi dell’Europa dell’EST (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Croazia e Romania) in un paper congiunto ha avanzato la stessa proposta.