Bruxelles – Gli anni prima della pandemia di COVID molto redditizi, poi il crollo dei ricavi e, con meno in cassa, l’onere di dover pagare le tasse riferiti ad esercizi commerciali più proficui. In sintesi, un altro contraccolpo da pandemia per le imprese già provate da chiusure e confinamenti. Visto che le tasse si pagano un anno per l’altro, per qualcuno tenere i conti in ordine col fisco potrebbe essere meno semplice del previsto. Quindi la Commissione europea cerca di correre ai ripari proponendo un ‘ricalcolo’ delle tasse.
La raccomandazione allo studio del collegio dei commissari invita gli Stati membri ad autorizzare il riporto delle perdite per le imprese “almeno” all’esercizio fiscale precedente. In pratica vuole dire che le perdite registrate nel 2020 e nel 2021, anni della pandemia, possono essere retrodatate e mettere nel bilancio del 2019 e nel 2018. Questo si tradurrà in un vantaggio per le imprese che erano redditizie negli anni precedenti la pandemia, consentendo loro di compensare le perdite subite nel 2020 e nel 2021 con le imposte pagate prima del 2020. Una misura, questa, molto conveniente per le piccole e medie imprese. Gli Stati membri devono inoltre limitare l’importo delle perdite riportate a 3 milioni di euro per anno fiscale in deficit.
La misura fa parte del più ampio pacchetto sulla fiscalità per le imprese che presenterà da qui in avanti fino ad arrivare, nel 2023, alla proposta per la tassazione degli utili delle imprese, specie quelle operanti sul web.