Bruxelles – Martedì 18 maggio il Parlamento finlandese voterà la ratifica del dispositivo sulle risorse proprie del Next Generation EU e il Quadro Finanziario Pluriennale europeo 2021-27. “Non c’è una decisione ufficiale, ma è quello che accadrà”, ha riferito la vicepresidente del parlamento finlandese Tarja Filatov alla tv di Stato Yle.
L’annuncio è arrivato dopo quattro giorni di dibattito parlamentare in cui il partito di opposizione “Veri Finlandesi” ha utilizzato ogni mezzo per fare ostruzionismo e ritardare il più possibile il momento del voto, previsto inizialmente per mercoledì 12 maggio. La discussione, è terminata sabato 15 maggio alle 4 del mattino, al termine di una giornata in cui il deputato di Veri Finlandesi Sebastian Tynkkynen ha costretto i suoi colleghi ad ascoltarlo per otto ore.
Nel corso della seduta plenaria di martedì pomeriggio si dipaneranno i dubbi sull’approvazione dei due strumenti finanziari. La commissione parlamentare Affari costituzionali ha deliberato che il Parlamento si esprima con una maggioranza qualificata di due terzi (134 voti su 200 seggi in totale) in virtù del carattere costituzionale della decisione.
I numeri tuttavia non sono alla portata della maggioranza di governo: l’esecutivo del primo ministro Sanna Marin può contare soltanto su 117 deputati a favore. Le speranze sono tutte rivolte all’appoggio esterno del Partito di Coalizione Nazionale, la forza di opposizione del centro destra moderato che conta 38 seggi in parlamento. La leadership del partito ha lasciato libertà ai propri delegati di votare a seconda del proprio orientamento personale, ma non mancano nel gruppo parlamentare orientamenti contrastanti all’adozione del Next Generation EU, che introduce in via temporanea uno strumento per la condivisione del debito futuro nell’Unione Europea.
Si teme che l’ulteriore esitazione da parte della Finlandia, insieme all’attesa per la ratifica da parte di altri cinque Paesi UE (Austria, nei Paesi Bassi, in Ungheria, in Polonia e in Romania), possa rinviare all’autunno 2021 l’erogazione delle risorse, tradendo così l’obiettivo della Commissione europea di prefinanziare il 13 per cento del pacchetto di stimolo entro l’estate.