Bruxelles – Il matrimonio conta sempre meno nelle scelte di vita dei cittadini europei. È quanto rileva l’ultima analisi di Eurostat sulle unioni coniugali che si sono formate e che si sono sciolte nel 2019.
Nell’Unione Europea ci si sposa sempre più raramente. La media dell’UE, in lieve ripresa negli ultimi anni nel 2019 è tornata a 4,3 matrimoni ogni mille abitanti come nel 2015. Ma la tendenza nel corso dei decenni è evidente: dal 1964 (anno in cui sono diventate disponibili le prime statistiche sul fenomeno) in media nell’UE il numero di matrimoni, all’epoca pari a 8,1 ogni mille abitanti, si è quasi dimezzato, mentre quello dei divorzi è più che raddoppiato, passando in cinquant’anni da 0,8 ogni mille abitanti a 1,8 nel 2019.
Lo scenario tuttavia cambia a seconda del Paese. Con 3,1 matrimoni ogni 1000 abitanti l’Italia nel 2019 è stato il Paese dell’UE in cui si sposano meno persone in assoluto. Il dato è il più basso di sempre e si allinea con una tendenza comune del quadrante Sud-Ovest del continente (in Portogallo e Slovenia ci sono stati 3,2 matrimoni ogni mille abitanti, in Francia, Spagna e Lussemburgo 3,5). Ad alzare la media ci hanno pensato i Paesi dell’Est Europa: dopo Cipro, che ha fatto registrare 8,9 matrimoni ogni mille abitanti, Lituania (7 matrimoni ogni 1.000 abitanti), Lettonia e Ungheria (entrambe 6,7 matrimoni ogni mille abitanti) sono i Paesi con il maggior numero di nuove unioni coniugali del blocco europeo.
Questi ultimi sono anche i Paesi dove si divorzia di più. In Lituania, Lettonia e Lussemburgo nel 2019 ci sono stati 3,1 divorzi ogni mille abitanti, a Cipro 2,6. In Irlanda e a Malta i matrimoni sciolti sono stati 0,7 per ogni migliaio di abitanti, in Slovenia 1,2 e in Italia 1,4. Eurostat precisa che il tasso può variare anche in virtù delle meno stringenti procedure richieste per il divorzio vigenti in alcuni Stati membri e aggiunge che il calo delle nozze può essere dovuto anche ai crescenti diritti attribuiti alle unioni extraconiugali.
Tra i dati pubblicati Eurostat diffonde anche quelli che riguardano le nascite extraconiugali. “Il numero di figli nati fuori dal matrimonio è quasi raddoppiato dal 1993”, sostiene l’ufficio statistico europeo. La media europea di bambini nati da genitori non sposati nel 2019 è stata pari al 42,7 per cento del totale. Ma in nove Paesi europei UE i figli nati da relazioni extraconiugali supera le nascite avvenute nel matrimonio. Tra tutti gli Stati membri spicca la Francia, con il 61 per cento. In fondo alla classifica c’è la Grecia: qui solo il 12,4 per cento delle nuove nascite è nato fuori da un’unione coniugale (in Italia la percentuale si attesta al 35,4).