Bruxelles – Promuovere un mercato europeo dei prodotti tessili più sostenibile e circolare, combattendo contro la cosiddetta moda usa e getta ‘fast fashion’ e promuovendo nuovi modelli commerciali. Nel quadro del suo piano d’azione per l’economia circolare per zero rifiuti e meno sprechi, la Commissione europea si prepara a proporre una strategia globale dell’UE per i tessili, per favorire la transizione “a un’economia circolare e climaticamente neutra in cui i prodotti sono progettati per essere più durevoli, riutilizzabili, riparabili, riciclabili ed efficienti sotto il profilo energetico”. L’adozione è prevista nel terzo trimestre del 2021, ma intanto ha aperto la roadmap di consultazione per lavorare a questa strategia sentendo il parere dell’industria e degli altri portatori di interesse. L’invio dei contribuiti rimarrà aperto fino al 4 agosto.
Nell’idea della Commissione, l’iniziativa potrebbe sfruttare anche le risorse del piano di ripresa Next Generation EU, il fondo da 750 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti, verso investimenti sostenibili, in particolare nei processi di produzione tessile, design, nuovi materiali, nuovi modelli di business, ma anche infrastrutture. Il 20 per cento delle risorse del fondo temporaneo di ripresa andranno spesi per il digitale e potrebbero essere investiti a sostegno delle “tecnologie relative ai tessili innovativi, contrastando il rilascio di microplastiche, processi di produzione e riciclaggio contribuiranno alla transizione digitale e verde”. Il piano d’azione per la circolarità lanciato a marzo dello scorso anno si presenta come un pacchetto di linee programmatiche che interessa l’intero ciclo di vita dei prodotti e tutti i settori che hanno un potenziale di circolarità, come batterie e veicoli, imballaggi, plastica, tessili, edilizia e alimenti.