Bruxelles – Anche il settore agricolo giocherà un ruolo chiave per azzerare l’inquinamento di aria, acqua e suolo entro il 2050. Il piano d’azione UE “Verso zero inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” pubblicato oggi (12 maggio) dalla Commissione Europea prevede di introdurre “requisiti più severi per affrontare l’inquinamento atmosferico alla fonte”, soprattutto in agricoltura, industria, edifici, energia e trasporti.
In particolare, il piano d’azione cita la necessità di ridurre le emissioni di ammoniaca (NH3), ampiamente utilizzata tra le altre cose nella produzione di fertilizzanti in agricoltura, tra gli inquinanti contro i quali è necessario lottare in via prioritaria. “La Commissione sta attualmente studiando la necessità di ulteriori misure legislative per limitare le emissioni di ammoniaca”, si legge nel testo della comunicazione, che riconosce l’ammoniaca come un potente precursore dell’inquinante particolato fine (PM2.5), nocivo per la salute umana.
L’Agenzia europea per l’Ambiente spiega che circa il 93 per cento di tutte le emissioni di NH 3 rilasciate in Europa proveniva proprio dall’agricoltura: le emissioni sono prodotte principalmente dall’utilizzo esteso dei fertilizzanti sintetici e dalla gestione degli allevamenti. Una quota minore delle emissioni di NH3 proviene da altri processi produttivi in agricoltura, o dal trattamento e smaltimento dei rifiuti. L’accumulo di NH3 può contribuire a diversi problemi ambientali, come l’alterazione della biodiversità o l’acidificazione dei suoli, ma è soprattutto un precursore del particolato, con conseguenze nocive sulla salute umana.
Secondo la Commissione le misure da attuare per ridurre le emissioni di ammoniaca “riguardano tutte l’agricoltura”, in particolare vengono citate le pratiche di alimentazione degli animali, la gestione del letame e l’uso di fertilizzanti. Nel campo degli allevamenti, la Commissione vuole facilitare l’immissione sul mercato di materie prime per mangimi alternative e additivi per mangimi. Ma sta inoltre valutando se sia necessaria “un’ulteriore legislazione per il massimale emissioni di ammoniaca”, afferma spiegando che la revisione della direttiva sulle emissioni industriali mira proprio a ridurre le emissioni di ammoniaca derivanti dal settore zootecnico e dall’allevamento intensivo di bestiame. Non è da escludere il ruolo che potrebbe giocare la Politica agricola comune (PAC).
L’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) del 2018 conferma una tendenza generale di progressi costanti ma lenti da parte degli Stati membri dell’UE dal 1990 nella riduzione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici presenti in Europa. Tra il 2017 e il 2018 sono diminuite le emissioni di ossidi di azoto (NO x ), composti organici volatili non metanici (NMVOC), ossidi di zolfo (SO X ), particolato fine (PM 2.5 ), monossido di carbonio (CO) e ammoniaca (NH3) rispettivamente del 4,1%, 2,0%, 6,7%, 3,8%, 4,3% e 1,6% per l’UE nel suo insieme.