Bruxelles – L’Unione europea e la sua area dell’euro ripartono meglio del previsto. Non è la ripresa ‘a V’ che si poteva pensare, ma il rimbalzo economico alla recessione prodotta dalla pandemia di COVID è comunque robusto. Nel 2021 e 2022 il PIL dell’Eurozona toccherà rispettivamente quota 4,3% e 4,4%. L’ultima volta, a febbraio, le previsioni dicevano 3,8%. Ma le nuove stima della Commissione europea rivedono le cose in meglio. Anche l’economia dell’UE in generale, secondo le ultime previsioni ufficiali in crescita al 3,7% nel 2021 e al 3,9% nel 2022, è adesso rivista al 4,2% e al 4,4%. “L‘UE dovrebbe ora tornare al suo livello di PIL pre-pandemia entro la fine di quest’anno, che è prima di quanto previsto in precedenza”, scrive il capo della direzione generale affari economici (DG ECFIN) della Commissione europea, Marteen Verwey, nell’introduzione del documento. “Questa è una buona notizia”.
A trainare la ripresa europea la rimozione delle misure di confinamento con la ripartenza dell’economia, il processo di vaccinazione, una maggiore domanda globale, la ripresa delle principali economie mondiale. La maggiore crescita degli Stati Uniti si stima comporterà un aumento cumulativo di circa 0,5 punti percentuali nel 2021-22 per l’UE. Tutto questo produce “prospettive migliori del previsto“, spiega il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, che nel ricordare i rischi che circondano l’economia fintanto che perdurerà la pandemia, rassicura che “nel complesso, i rischi, correlati a fattori sia epidemiologici che economici, sono considerati sostanzialmente bilanciati“. Per l’immediato comunque non ci sono particolare preoccupazioni. “La crescita dovrebbe quindi rimanere solida nell’ultimo trimestre del 2021″.
In particolare l‘attività economica dovrebbe accelerare a partire da giugno, nel terzo trimestre, con i paesi, compresi quelli con grandi settori del turismo, che beneficiano del ritorno alla quasi normalità delle attività sociali durante l’estate. Dunque i Paesi mediterranei, Italia compresa, potranno tornare a contare sul settore più colpito dalla pandemia.
A proposito di turismo, Bruxelles “in prospettiva” prevede che la graduale ripresa del settore, assieme alla ripresa dei servizi di trasporto nell’orizzonte di previsione, unita a un più modesto rimbalzo delle importazioni di servizi, aumenterà il surplus commerciale dei servizi, riportandolo al livello pre-pandemico dell’1,1% del PIL in 2022. Buone notizie dunque per l’intera area euro, dove le economie turistiche di Italia, Spagna e Grecia, più colpite, potranno contribuire alla ripresa e alla sostenibilità scongiurando nuove crisi.
La revisione in meglio delle prospettiva di crescita non cambiano gli orientamenti sulle regole comuni di bilancio. “Sulla base di queste stime la sospensione del patto di stabilità resterà in vigore fino alla fine del 2022“, precisa il commissario italiano. L’esecutivo comunitario comunque farà le valutazioni del caso nel tempo debito per valutare un’eventuale estensione delle clausole che permettono la non applicazione delle regole.