Bruxelles – Accelerare la diffusione della fibra ottica sul territorio comunitario sarà una delle chiavi per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo e guidare la ripresa economica dopo la crisi post-COVID. Ne sono convinti i relatori intervenuti oggi (martedì 11 maggio) durante l’evento organizzato da Forum Europe, A green & digital future with full-fibre. Un’occasione in cui è stato fatto il punto sulle direttrici di investimento nell’utilizzo di filamenti in fibra di vetro o di polimeri plastici per trasferire grandi quantità di dati contemporaneamente e a una velocità elevata.
“La pandemia e il Next Generation EU svolgono un ruolo impressionante nel promuovere un boom dell’offerta e della domanda di servizi digitali“, ha sottolineato il presidente dell’organismo dei Regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) per il 2021, Michel Van Bellinghen. Per questo motivo assume grande importanza il Connectivity Toolbox, il pacchetto di strumenti per stimolare la connettività a livello UE su cui i 27 Stati membri hanno recentemente trovato un accordo. Tra le pratiche per facilitare la diffusione di reti ad altissima capacità, è compreso anche lo sviluppo della fibra ottica: “È un prerequisito per la competitività a lungo termine e la sostenibilità dell’Unione“, ha aggiunto Van Bellinghen.
Anticipando i nuovi dati sulla copertura del territorio europeo, Vincent Garnier, direttore generale FTTH Council Europe (associazione che rappresenta l’industria della fibra ottica), si è rallegrato del fatto che “per la prima volta in più della metà dei Paesi membri, oltre il 50 per cento delle case è stato raggiunto dalla fibra”. Citando il rapporto 2021 Market Panorama che sarà presto pubblicato, Garnier ha ribadito che “ora è fondamentale continuare a concentrarsi sull’adozione di questa tecnologia”.
Sulla stessa linea d’onda anche Lise Fuhr, direttrice generale di ETNO (associazione europea degli Operatori di telecomunicazioni). “Accelerare la transizione richiederà investimenti pari a 300 miliardi di euro entro la fine del decennio”, ma questo “può portare enormi vantaggi in tutta Europa”. Si parla di 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro e una riduzione del 15 per cento delle emissioni di carbonio. “Il raggiungimento di uno scenario 5G più fibra ottica è la chiave per raggiungere gli obiettivi verdi e digitali dell’Europa”, ha sottolineato Fuhr.
A confermare questa prospettiva sono anche i dati del laboratorio di Huawei, presentati nel corso della conferenza. Il presidente della linea di prodotti di trasmissione dell’azienda, Jin Yuzhi, ha evidenziato come “lo spostamento di diecimila utenti dalle linee in rame a quelle in fibra, si traduce in un risparmio energetico di 550 mila kilowattora all’anno” e in un risparmio di emissioni di anidride carbonica “pari a una piantagione di seimila alberi”.