Bruxelles – AstraZeneca non rispetta gli obblighi verso l’UE previsti nel suo contratto di acquisto anticipato, neanche per il secondo trimestre e la Commissione Europea ha avviato una seconda azione legale nei confronti della casa farmaceutica anglo-svedese a nome di tutti gli Stati membri per riuscire a “ottenere le dosi che ci spettano”. Bruxelles chiede al tribunale di Bruxelles di imporre penalità finanziare alla società se non dovesse consegnare almeno 90 milioni di dosi entro la fine di giugno, oltre ai 30 milioni già consegnati tra gennaio e marzo. Lo ha confermato questa mattina (11 maggio) al briefing con la stampa il portavoce dell’Esecutivo Stefan De Keersmaeker precisando che “i termini del contratto sulle consegne dei vaccini in Europa non sono stati rispettati dall’azienda”. In tutto sarebbero 120 milioni di dosi per il primo semestre, la stessa quota che la società aveva messo in conto di consegnare per i primi tre mesi dell’anno.
La farmaceutica è stata incapace di rispettare i propri impegni sulle consegne, tanto del primo trimestre (erano previsti da contratto 120 milioni di dosi, poi ridimensionati a 90 milioni e infine a sole 30 milioni di dosi consegnate effettivamente tra gennaio e marzo) come anche nel secondo, dove prevede di consegnare 70 milioni di dosi dai 180 milioni preventivati da contratto. Secondo le informazioni di Reuters, AstraZeneca ha consegnato all’UE 50 milioni di dosi finora.
L’obiettivo è rimasto lo stesso della prima procedura legale, lanciata lo scorso 23 aprile: “vogliamo che AstraZeneca fornisca le dosi a cui abbiamo diritto per il contratto di acquisto anticipato”, ha detto il portavoce spiegando che “le vaccinazioni sono in corso e gli Stati membri hanno bisogno delle dosi”. Questo sarebbe il solo obiettivo delle “nostre azioni che si traducono in due specifici procedimenti legali”, ha aggiunto. La prima procedura legale, ha spiegato il portavoce, serve a dimostrare l’urgenza della questione (ingiunzione di emergenza) e la necessità che gli Stati hanno di ricevere quelle dosi, anche per riuscire a fare tutte le seconde inoculazioni a chi ha già ricevuto una prima dose in questi mesi.
La seconda procedura ha lo stesso obiettivo di fare in modo “che riceviamo le dosi che ci spettano”, ma ci sarà un giudizio “sul merito del caso” per verificare in sostanza che ci sia stata una effettiva violazione del contratto da parte di AstraZeneca. Ovvero dimostrare quello che sostiene l’UE: che AstraZeneca non abbia un problema reale di capacità produttiva, ma non stia consegnando per altre ragioni. Come Commissione europea “siamo convinti che la farmaceutica non abbia rispettato i termini di questo contratto”. Il portavoce ha precisato che l’UE non è alla ricerca di una compensazione in termini di soldi, ma solo delle dosi previste. “Nessuna azione punitiva”, ha chiarito, anche se la seconda azione legale potrebbe portare a sanzione finanziaria nei confronti dell’azienda se non rispetterà la consegna. Nel frattempo, Bruxelles ha chiarito che non farà un secondo contratto con la società farmaceutica. Non ha neanche attivato l’opzione prevista per sbloccare 100 milioni di dosi aggiuntive previste da contratto. Chiaro che il contratto esistente cesserà di esistere solo quando AstraZeneca avrà consegnato l’ultima delle 300 milioni di dosi promesse all’UE, anche se potrebbe volerci diverso tempo.