Bruxelles – Prima ancora del brevetto deve cadere l’embargo. “L’Unione europea è aperta al dialogo” con gli Stati Uniti per quanto riguarda la proposta dell’amministrazione Biden di sospendere temporaneamente il brevetto per i vaccini anti-COVID, “ma non è solo una questione di proprietà dei diritti intellettuali”. C’è, innanzitutto, “la questione della restrizione alle esportazioni” di fiale e materie prima. Valdis Dombrovskis ribadisce la linea dell’UE sull’oggetto del dibattito del momento. Il commissario per il Commercio, intervenuto al dibattito sulle politiche commerciali in tempi di pandemia organizzato dall’Istituto di studi europei e internazionali di Dublino, invita i partner d’oltre oceano a fornire spiegazioni circa le intenzioni. “Ci aspettiamo che gli Stati Uniti forniscano ulteriori elementi” della proposta lanciata dalla Casa Bianca.
La questione di fondo è fare in modo di avere più prodotto finito. Un’eventuale sospensione dei brevetti, “se permette un incremento nella produzione e nella distribuzione di vaccini nei Paesi in via di sviluppo”, può essere oggetto di confronto e di ragionamento, ma non è la priorità nel vecchio continente, dove si considerano le esportazioni la vera questione di fondo da dover risolvere. Il commissario per il Commercio ricorda che l’UE distribuisce in tutto il mondo, e che al momento nessuno fa quanto sta facendo il club a dodici stelle. Serve un cambio di passo, e Dombrovskis assicura che l’esecutivo comunitario farà quanto in suo potere per imprimerlo.
Il dialogo sui vaccini rientra in una più ampia cooperazione con l’attuale amministrazione americana. “Con Biden vediamo miglioramenti nelle relazioni con gli Stati Uniti” dopo la politica di Donald Trump, e si vuole cambiare rotta. In particolare “vogliamo rilanciare la leadership UE-Stati Uniti per quanto riguarda le politiche per il clima”, spiega Dombrovskis, che intende fare in modo che la sospensione dei dazi nel contenzioso Boeing-Airbus sia permanente.
L’UE conta su Washington anche per la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio e il contenimento delle politiche cinesi, ritenute lesive delle logiche di concorrenza e mercato.