Bruxelles – Si teme che la rapida crescita degli sbarchi degli ultimi giorni sia solo un assaggio di quello che potrebbe avvenire nelle prossime settimane con la complicità della stagione mite. Per questo da Roma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese lunedì 10 maggio ha chiesto in una telefonata con la commissaria europea Ylva Johansson una soluzione efficace pronta prima dell’estate per aiutare l’Italia nell’accoglienza delle migliaia di migranti che potrebbero riversarsi verso le sponde italiane.
Nelle ultime ventiquattro ore più di 2.000 migranti hanno raggiunto l’isola di Lampedusa, numeri che si spalmavano fino a qualche giorno fa in un arco temporale più ampio. La situazione preoccupa Roma, impegnata in queste ore a istituire una cabina di regia composta da tutti i ministri competenti e a bussare alla porta delle altre capitali per ottenere solidarietà. Si pensa anche di riesumare l’accordo di Malta firmato a settembre 2019, finora poco efficace nel coinvolgere gli altri partner europei in un meccanismo stabile di ricollocamento. A questo si aggiungono le tensioni politiche, con la Lega che turba la maggioranza di governo chiedendo di usare il pugno di ferro alle frontiere.
A complicare ulteriormente la situazione c’è poi l’emergenza COVID, che rende necessari test e tamponi per chi arriva. L’Italia dispone al momento di limitate capacità in termini di navi quarantena e di personale adibito al rispetto del confinamento dei migranti sbarcati.
Bruxelles ha invitato gli altri Stati membri alla responsabilità e alla solidarietà nei confronti dell’Italia. “Stiamo lavorando per trovare una via sostenibile alla gestione ordinata dell’immigrazione”, ha affermato lunedì pomeriggio in conferenza stampa Johasson a margine di un incontro con l’Alto commissario ONU per i rifugiati Filippo Grandi. Proprio quest’ultimo aveva invitato l’UE a non affidarsi unicamente alla guardia costiera libica per le attività di ricerche e salvataggio in mare e di incoraggiare il lavoro delle ONG in questo compito. Ma la strada sembra in salita e lontana dalle istituzioni europee: al momento non sono previste riunioni tra i governi in seno al Consiglio, mentre i negoziati sul nuovo Patto proposto dalla Commissione europea non registrano particolari progressi.