Bruxelles – Nessun colpo di scena. Dopo il via libera degli Stati, oggi anche la commissione parlamentare per l’Ambiente (ENVI) ha dato l’ok con 52 voti favorevoli, 24 contrari, 4 astensioni all’accordo politico sulla Legge clima europea, raggiunto lo scorso 21 aprile tra il Parlamento europeo e la Presidenza del Consiglio del Portogallo, di turno alla guida dell’UE. Ad annunciarlo, il presidente di commissione, l’eurodeputato di Renew Europe, Pascal Canfin. L’ultimo passaggio formale prima di approdare sul tavolo dell’intero Parlamento UE a fine giugno, durante una mini-sessione plenaria. Dopo il voto in plenaria, il Consiglio dovrà adottare il testo (pubblicato la settimana scorsa) in maniera formale.
Résultat du vote final sur la loi #climat européenne en commission de l’Environnement : 52 pour, 24 contre, 4 abstentions.
— Pascal Canfin (@pcanfin) May 10, 2021
Un passaggio scontato, ma che continua a suscitare le critiche. A non sostenere la Legge perché ritenuta troppo poco ambiziosa è in primis il gruppo ecologista dei Verdi Europei.“Così com’è, l’accordo è del tutto insufficiente ad affrontare la crisi climatica come professato dal Green Deal europeo. Invece, ancora una volta hanno prevalso gli interessi delle lobby del fossile, scegliendo un compromesso al ribasso che ha il sapore amaro degli obiettivi disattesi”, commenta l’eurodeputata italiana Eleonora Evi. Come i Verdi, anche la Sinistra radicale e l’estrema destra (ID) hanno votato contro mentre la destra (PPE), i socialisti (S&D) e il gruppo Renew hanno sostenuto l’accordo.
La legge climatica europea – pilastro giuridico del Green Deal – renderà giuridicamente vincolanti gli obiettivi climatici dell’UE, quelli a medio termine (riduzione delle emissioni del 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli 1990) e a lungo termine (zero emissioni nette nel 2050). La Legge climatica apre la strada al pacchetto legislativo sul clima “fit-for-55″, che la Commissione Europea presenterà il 14 luglio, non più a giugno come inizialmente previsto, per lasciare alla Commissione il tempo di valutare con attenzione i piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), che gli Stati membri hanno iniziato a presentare a Bruxelles nelle scorse settimane. Le nuove proposte includeranno tra le altre cose nuovi standard di CO2 delle auto, un nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio (la cosiddetta tassa sul carbonio alle frontiere), oltre che nuovi obiettivi per l’energia rinnovabile.