Bruxelles – Il vaccino anti-COVID cinese Sinopharm è nella lista dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’uso d’emergenza, il sesto vaccino a ricevere il via libera dell’OMS per sicurezza, efficacia e qualità insieme a Pfizer-BioNTech, Moderna, due vaccini AstraZeneca con l’Università di Oxford prodotti da AstraZeneca-SKBio (Repubblica di Corea) e dal Serum Institute of India, e il vaccino Ad26.COV2.S sviluppato da Janssen (Johnson & Johnson). Il via libera per l’uso d’emergenza spiana la strada perché siano lanciato a livello globale e aiutare a incrementare l’offerta ai Paesi svantaggiati.
Per Bruxelles, in concreto, questo significa che chi è vaccinato con il vaccino cinese, dovrebbe poter entrare in UE per motivi non strettamente essenziali, come il turismo. La Commissione UE ha avanzato il 3 maggio la proposta di garantire l’ingresso nel Continente per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose di uno dei vaccini autorizzati dall’UE (Moderna, BioNTech-Pfizer, Johnson&Johnson e AstraZeneca) proponendo agli Stati di estendere la possibilità anche ai vaccinati con i vaccini che hanno completato il processo per finire nell’elenco degli usi di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Quando è stata avanzata la proposta rimanevano fuori sia il russo Sputnik V che il cinese Sinopharm, ma adesso quest’ultimo è ufficialmente candidato. Il tutto al netto di trovare un accordo tra le istituzioni di Bruxelles sulla proposta della Commissione per riaprire ai Paesi terzi.
“L’aggiunta di questo vaccino ha il potenziale per accelerare rapidamente l’accesso al vaccino COVID-19 per i Paesi che cercano di proteggere gli operatori sanitari e le popolazioni a rischio”, ha chiarito Mariângela Simão, vicedirettore generale dell’OMS per l’accesso ai prodotti sanitari. “Esortiamo il produttore a partecipare alla COVAX Facility e contribuire all’obiettivo di una distribuzione più equa dei vaccini”, ha aggiunto in riferimento al meccanismo COVAX, il programma globale delle Nazioni Unite, guidato dall’Organizzazione mondiale della Sanità a cui aderisce anche l’Unione Europea, con l’obiettivo di distribuire gratuitamente ai Paesi a basso reddito i vaccini contro la pandemia.