Bruxelles – Luce verde dagli ambasciatori dell’UE all’accordo politico sulla Legge clima europea, raggiunto il 21 aprile tra il Parlamento europeo e la Presidenza del Consiglio del Portogallo. Il testo, per la prima volta nel Continente, renderà giuridicamente vincolanti gli obiettivi climatici dell’UE, quelli a medio termine (riduzione delle emissioni del 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli 1990) e a lungo termine (zero emissioni nette nel 2050). La legge ha ricevuto il via libera ieri (5 maggio) dagli ambasciatori al Coreper (sede dei rappresentanti permanenti) che hanno convalidato l’accordo, secondo fonti europee solo la Bulgaria si è astenuta.
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Un passaggio formale, che dovrà essere fatto anche tra gli eurodeputati. Ora la palla passa all’Europarlamento: previsto lunedì 10 maggio il passaggio in commissione parlamentare per l’Ambiente e la sicurezza alimentare (ENVI), e poi il voto di tutti gli eurodeputati probabilmente a fine giugno, durante una mini-sessione plenaria. Dovrà poi essere approvato a livello ministeriale.
La Legge climatica apre la strada al pacchetto legislativo sul clima “fit-for-55″, che la Commissione Europea presenterà il 14 luglio, non più a giugno come inizialmente previsto. “Questa è la data prevista”, ha confermato ieri Diederik Samsom, capo di gabinetto del vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, durante un webinar organizzato da Politico.it. Il termine iniziale è stato prorogato per lasciare alla Commissione il tempo di valutare con attenzione i piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), che gli Stati membri hanno iniziato a presentare a Bruxelles alla fine della settimana scorsa. Le proposte includeranno tra le altre cose nuovi standard di CO2 delle auto, un nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio (la cosiddetta tassa sul carbonio alle frontiere), oltre che nuovi obiettivi per l’energia rinnovabile.