Bruxelles – L’Europarlamento si è opposto durante la sessione plenaria (26-29 aprile) a due progetti di regolamento di attuazione della Commissione europea pubblicati per innalzare i limiti massimi applicabili ai residui di antiparassitari (MRL- Maximum Residue Limit) presenti in alcuni prodotti alimentari. La prima risoluzione di obiezione – adottata con 441 voti a favore, 242 contrari e 15 astenuti – riguarda tutta una serie di sostanze attive aclonifene, acrinatrina, Bacillus pumilus QST 2808, clorantraniliprolo, etirimolo, penthiopyrad, picloram e Pseudomonas sp. ceppo DSMZ 13134) tra cui anche il lufenuron, un pesticida di tipo benzoilurea che inibisce la produzione di chitina (la principale componente dell’esoscheletro) negli insetti e che viene usato in agricoltura come pesticida e fungicida.
Il principio atttivo Lufenuron non è più autorizzato nell’UE, ma viene lo stesso importato nell’UE come pesticida agroalimentare e dunque finisce ugualmente sui prodotti. Il Parlamento nella risoluzione propone di lasciare i limiti per il lufenuron al livello più basso e sottolinea che la decisione della Commissione di aumentare i limiti “non è giustificata data la mancanza di elementi che indichino un rischio accettabile per le donne incinte, i loro feti ed embrioni, nonché per la sicurezza alimentare”. Per questo, ha invitato la Commissione a ritirare il suo progetto di regolamento e a presentare al comitato un nuovo progetto che rispetti il principio di precauzione.
La seconda obiezione – adottata con 366 voti a favore, 305 voti contrari e 27 astenuti – riguarda tutta una serie di principi attivi, tra cui il flonicamid, un insetticida selettivo e sistemico che ha delle conseguenze tossiche sul comportamento degli insetti portandoli a morire di fame e di sete. Il Parlamento cita inoltre la “mancanza di dati sufficienti per valutare i rischi per le api”. Per questo chiede che gli LMR per il flonicamid siano limitati a 0,03 mg/kg. Anche in questo caso la Commissione è invitata a ritirare il suo progetto e a presentarne un altro che rispetti il principio di precauzione, anche se le risoluzioni del Parlamento non sono vincolanti per l’Esecutivo.