Bruxelles – Un quadro giuridico comune a livello dell’UE per la protezione del suolo come parte integrante del raggiungimento degli obiettivi ambientali del Green Deal. È quanto chiede il Parlamento europeo con una risoluzione adottata mercoledì 28 aprile a larga maggioranza (605 voti favorevoli, 55 contrari, 41 astensioni) durante la sessione plenaria invitando la Commissione a sviluppare un quadro giuridico comune a livello dell’UE su protezione e uso sostenibile del suolo, in vista dell’adozione da parte della Commissione entro la fine dell’anno del piano d’azione contro l’inquinamento zero su acqua, aria e suolo e della nuova strategia dell’UE sul suolo.
Non è la prima volta che l’Europarlamento cerca di armonizzarne il quadro normativo, ma l’ultima volta non ha avuto successo e la proposta è stata ritirata nel maggio 2014 dalla Commissione dopo anni di blocco in seno al Consiglio, tra i veti degli Stati membri. L’Europarlamento chiede una normativa quadro che affronti tutte le possibili minacce, considerando una migliore protezione del suolo “essenziale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo”, come la neutralità climatica, il ripristino della biodiversità e l’ambizione di inquinamento zero per un ambiente privo di sostanze tossiche. Sfruttamento eccessivo delle pratiche agricole, inquinamento e cambiamento climatico sono alcuni dei fattori che contribuiscono al degrado del suolo, ovvero la tendenza alla progressiva riduzione o perdita della capacità produttiva biologica ed economica del terreno. In sostanza, quando un terreno fertile diventa meno produttivo.
I deputati sottolineano che attualmente non esiste un quadro giuridico dell’UE “coerente e integrato per proteggere il suolo europeo”, ma soprattutto si spinge per considerare la tutela del suolo nell’attuazione delle politiche relative all’UE e, in particolare, a quelle relative all’agricoltura, alla silvicoltura, alla gestione delle acque e dei rifiuti, alle emissioni industriali e agli accordi commerciali internazionali che possono creare troppa pressione e infine aggravare la tendenza al degrado. La risoluzione esorta la Commissione a includere misure di prevenzione e riduzione al minimo dell’impermeabilizzazione del suolo, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi di “nessun degrado del suolo” entro il 2030 e “nessun consumo netto di suolo” entro il 2050 al più tardi.
Attualmente la Commissione Europea ha lanciato una consultazione per pubblicare una nuova Strategia dell’UE per il suolo, che dovrebbe essere presentata dall’Esecutivo entro giugno, come parte della strategia dell’UE per la biodiversità per il 2030. Con la strategia, Bruxelles fisserà l’obiettivo di ripristinare entro il 2030 la neutralità del degrado del suolo, un concetto che le Nazioni Unite definiscono come il punto di equilibrio “in cui la quantità delle risorse territoriali, necessarie a sostenere funzioni e servizi ecosistemici e a rafforzare la sicurezza alimentare, rimane stabile o addirittura aumenta”. Alla vigilia della presentazione da parte dell’Esecutivo, questo è il messaggio politico del Parlamento per rendere prioritario l’obiettivo di “nessun degrado del suolo” entro il 2030 e “nessun consumo netto di suolo” entro il 2050 al più tardi. La risoluzione chiede inoltre alla Commissione e agli Stati membri di “contribuire efficacemente alla riduzione dell’uso eccessivo di fertilizzanti sintetici”, in particolare l’azoto.
L’approvazione è un segnale inequivocabile sulla necessità di dotarsi di un “quadro legislativo forte e vincolante affinché questa risorsa fondamentale alla vita dell’uomo e all’ecosistema venga adeguatamente tutelata e ripristinata”, ha commentato l’eurodeputata dei Verdi europei, Eleonora Evi.