Bruxelles – Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) vuole farsi spazio in vista del lancio della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Christa Schweng, presidente dell’organo consultivo dell’Unione Europea si fa portavoce della posizione espressa dal mondo dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle organizzazioni della società civile.
“Il Comitato vanta profondi legami con tutti gli ambiti della vita e colma il divario tra imprenditori, sindacati e società civile in tutti gli Stati membri e per questo è il posto migliore per coinvolgere realmente la società civile”, ha affermato Schweng in un incontro con i giornalisti, candidando l’organo che lei presiede a svolgere un ruolo decisivo all’interno della Conferenza. “È una qualità indiscussa, la nostra ragion d’essere”.
Le dichiarazioni della presidente giungono all’indomani dell’approvazione a larga maggioranza (228 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astenuti) da parte del CESE di una risoluzione che in occasione dell’imminente partenza della Conferenza chiede “una nuova narrazione per l’Europa”. Nel documento i membri del Comitato auspicano che l’UE si faccia più vicina alla vita quotidiana dei cittadini e che si impegni a “riscoprire e rinnovare il senso di appartenenza ai valori comuni europei”. Secondo gli autori del documento il futuro dell’Europa deve convergere con quello di “un’economia prospera, che adotta un modello di successo capace realizzare la ripresa dalla crisi del COVID-19 e che guida il mondo nella transizione verde e in quella digitale”.
Alla Conferenza sul Futuro dell’Europa tuttavia il CESE non si limiterà solo a fare un elenco di richieste, che comprende posti di lavoro di qualità, crescita sostenibile, un’industria europea resiliente e un mercato digitale sano. Il Comitato vuole spingersi oltre e lanciare nei primi giorni del mese di giugno 2021 una sua conferenza attraverso le sue iniziative “going local” per fornire indicazioni concrete sulla nuova narrazione desiderata per l’Unione Europea. “Sarà una base per formulare conclusioni su quello che i legislatori dovrebbero fare per sostenere e agevolare gli attori della società civile” ha detto Schweng. La missione terminerà “con una grande conferenza europea sulla società civile” dove saranno mostrati i risultati del dibattito.
“È arrivato il momento di capire quello che i cittadini europei hanno da dire, di raggiungere la gente comune per ascoltare le sue esigenze e aspettative”, ha dichiarato Schweng augurandosi che al termine della Conferenza sul Futuro dell’Europa possano nascere “progressi concreti e tangibili”. Quanto al dibattito, invece, la presidente chiede che sia garantita la rappresentatività negli interventi e “che non siano ascoltati solo i gruppi che gridano più forte”.
Nella sua risoluzione il CESE non ha dimenticato la proposta del commissario europeo per le Relazioni interistituzionali Maroš Šefčovič di inserire le conclusioni della Conferenza nel programma di lavoro della Commissione europea per il 2022. “Le istituzioni europee devono rendere pubblicamente conto delle misure che risultano dalla Conferenza”, ha continuato Schweng. “E bisogna dire in maniera chiara se non ci sarà alcun seguito”.