Bruxelles – Via l’immunità dell’europarlamentare greco Ioannis Lagos, l’ex leader del partito greco neonazista “Golden Dawn” (Alba Dorata), condannato a ottobre dal tribunale di Atene a 13 anni e 8 mesi di carcere per “guida di un’organizzazione criminale”. Il Parlamento europeo ha approvato in seduta plenaria con ampia maggioranza (658 voti favorevoli, 25 contrari e 10 astensioni) la revoca dell’immunità da cui era protetto l’europarlamentare, come richiesto dal governo di Atene a novembre per poter attuare la sentenza e fargli scontare la pena. Perdendo l’immunità, ora le autorità del Belgio possono procedere all’estradizione di Lagos che dovrà scontare la pena in Grecia, dove è stato condannato. A questo fine Lagos è stato arrestato in Belgio poche ore dopo la pronuncia dell’Europarlamento.
Lo scorso 7 ottobre è arrivata la sentenza dal Tribunale penale di Atene che ha condannato diversi leader del partito greco di estrema destra Alba Dorata per aver agito “come un’organizzazione criminale”. Tra questi, condannati con pene che variano dai cinque ai quindici anni di carcere, ci sono anche il leader Nikos Michaloliakos, diversi ex deputati e anche l’ormai ex europarlamentare Lagos, ex esponente del partito di estrema destra per cui è stata chiesta una pena detentiva e pecuniaria per “aver diretto e fatto parte di un’organizzazione criminale e per aver violato le leggi greche sulla detenzione di armi da fuoco e di razzi di segnalazione e fuochi d’artificio”.
Come da procedura, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli aveva annunciato in Aula di Bruxelles lo scorso 11 novembre la richiesta di revoca di Atene e deferito la questione alla commissione giuridica (JURI), che ha dovuto formalmente aprire il fascicolo, istituire il caso e quindi trasferire la “pratica” in plenaria per l’adozione finale. Il processo ha avuto un impatto enorme sulla Grecia e non solo, e alcuni eurodeputati connazionali di Lagos si sono risentiti perché il Parlamento europeo non si è affrettato a elaborare la revoca della sua immunità. Secondo loro, la revoca doveva arrivare molto prima ma infine l’importante è che sia arrivata. Di fatto la pandemia da COVID-19 ha giocato in questo un ruolo determinante nell’accumulo del “ritardo”, perché per mesi non ha consentito che le riunioni tra eurodeputati avvenissero in presenza.
“Lagos, il giorno del verdetto (del tribunale ateniese, ndr), aveva lasciato la Grecia per Bruxelles per sfuggire alla condanna per appartenenza e guida di un’organizzazione criminale, possesso di un’arma e violazione della legge sui missili”, ha ricordato in una nota l’europarlamentare dei Verdi, Marie Toussaint, relatrice. “La giustizia greca lo chiede da mesi. Era imperativo per l’Unione europea revocare l’immunità di Ioannis Lagos in modo che potesse affrontare la giustizia nel suo paese. La condanna pronunciata da questo è grave. L’impunità non può essere tollerata”.
Benché arrestato, Lagos continuerà a ricevere il suo stipendio da deputato europeo, finche le autorità greche, cui spetta la decisione, non lo sospenderanno.