Sin dal Trattato di Roma del 1957, fu riconosciuto un ruolo di primario interesse nella creazione di infrastrutture che collegassero i vari Stati membri. La costruzione dello stesso mercato comune, basato sui principi di libertà di circolazione di merci, persone e servizi, sarebbe rimasta lettera morta in assenza di un moderno ed efficiente sistema infrastrutturale a servizio di tale obiettivo.
La struttura attuale delle politiche europee in tema di infrastrutture si sviluppa a partire dagli anni Novanta. Con l’ultima formulazione apportata con una serie di regolamenti nel 2013 – tenendo a mente tutti gli obiettivi sopracitati – le istituzioni europee e gli Stati membri hanno stabilito linee guida e priorità per la realizzazione delle Trans European Networks (TEN), individuato grandi progetti di comune interesse e definito misure da applicare nei tre settori in cui si articolano le reti TEN. Svariati progetti di interesse europeo hanno beneficiato dei finanziamenti provenienti dal Connecting Europe Facility (CEF), così come delle risorse provenienti dai fondi strutturali e dalla politica di coesione, e di prestiti effettuati dalla Banca europea degli investimenti.
Attualmente, i network trans-europei sono suddivisi in tre macrocategorie:
- Le reti di trasporto trans-europee (TEN-T);
- Le reti energetiche trans-europee (TEN-E);
- Le reti delle telecomunicazioni trans-europee (eTEN).
Rete TEN-T
Nell’ambito dei trasporti, l’Unione europea si pone come obiettivo la creazione di una rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) che integri e renda interoperabili tra di loro le infrastrutture per la mobilità terrestri, marittime e aeree. Oltre a contribuire all’integrazione economica e al rafforzamento del mercato unico, la rete TEN-T sostiene le priorità di decarbonizzazione dei trasporti e il ruolo dell’UE nella lotta globale ai cambiamenti climatici. Attualmente, il quadro normativo è disciplinato dal Regolamento UE 1315/2013 e dalle successive modifiche che hanno definito la rete TEN-T, prevedendo un’articolazione su due livelli.
Il primo livello è costituito dalla Core Network, che raccoglie i collegamenti più strategici e ha il compito di connettere i 27 Paesi dell’UE, costituendo il presupposto indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi legati al mercato unico. I nodi e le interconnessioni della Core Network sono stati definiti secondo un metodo che tiene conto di criteri oggettivi di carattere territoriale e demografico. La Core dovrà essere completata e resa pienamente interoperabile entro il 2030 ed è costituita da:
- agglomerati urbani a maggiore densità abitativa (nodi urbani);
- nodi intermodali (porti, aeroporti, terminali) di maggiore rilevanza;
- relative connessioni multimodali.
Allo stato attuale, la priorità a livello europeo è quella di migliorare il grado di interoperabilità tra le reti transfrontaliere, assicurando gli opportuni collegamenti tra le differenti modalità di trasporto e rimuovendo i colli di bottiglia esistenti in corrispondenza dei principali nodi urbani.
ec.europa.eu
Il secondo livello è costituito dalla Comprehensive Network, da realizzare entro il 2050. Tale livello è caratterizzato da un grado di strategicità inferiore rispetto al primo, essendo costituito da tutte quelle infrastrutture di trasporto (esistenti o da realizzare) volte a contribuire agli obiettivi di coesione territoriale, integrando e interconnettendo la rete Core. La Comprehensive Network è costituita da reti stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali, così come dai centri intermodali.
Nell’ambito delle reti TEN-T, l’UE ha adottato un approccio per corridoi, che si sostanziano in grandi direttrici di collegamento a livello europeo (es. Lisbona-Kiev o Baltico-Adriatico) identificando 9 Core Network Corridors (CNCs), al fine di realizzare la Core Network tra i diversi Stati. Questi ultimi consentono di facilitare la realizzazione coordinata della rete centrale focalizzandosi sull’integrazione tra modalità di trasporto, interoperabilità e sviluppo coordinato delle infrastrutture transfrontaliere. I CNCs sono corridoi multimodali che devono attraversare almeno due frontiere e includere almeno tre modalità di trasporto. L’Italia, in particolare le regioni settentrionali lungo i confini, si trova in una posizione strategica essendo interessata da quattro dei nove corridoi della rete Core TEN-T che sono fondamentali per incrementare le connessioni fra i mercati europei: il Baltico-Adriatico, lo Scandinavo-Mediterraneo, il Reno-Alpi e il Mediterraneo.
(Approfondimento a cura de Lo Spiegone. Vai sul loro sito per leggere tutto il testo)