Bruxelles – La vendita dei pesticidi nell’UE è diminuita del 6 per cento nel 2019 rispetto al 2018, toccando i minimi dal 2011 quando è iniziata la raccolta dei dati. L’Italia è il secondo Paese in UE ad aver registrato il calo più importante (oltre il 20%), seconda solo alla Danimarca (-42%) e seguita da Portogallo , Cechia, Svezia e Romania (tutti sopra il 20%). Questa l’ultima analisi raccolta da Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE, sulle vendite dei pesticidi relative al 2019, un indicatore che Bruxelles utilizza per misurare anche i livelli del consumo di queste sostanze attive. Le vendite di pesticidi sono rimaste più o meno stabili a circa 360mila tonnellate all’anno nell’UE dal 2011, ma nel 2019 è stato registrato il volume totale venduto più basso dall’inizio della raccolta dei dati, ovvero 333.500 tonnellate (-6 per cento).
Nonostante il calo registrato dall’Italia, la Penisola rimane uno dei quattro Paesi dell’UE (insieme a Spagna, Germania, Francia) che hanno registrato i volumi di vendita più elevati, soprattutto perché sono anche i principali produttori agricoli dell’UE. L’aumento più elevato delle vendite di pesticidi è stato registrato invece a Cipro (+ 101%), seguita da Lettonia (+ 54%), Austria (+ 44%) e Polonia (+ 11%). Quanto alle categorie di pesticidi venduti, i volumi di vendita più elevati nel 2019 – spiega Eurostat – si sono registrati per “Fungicidi e battericidi” (40 per cento del totale), seguiti da “Erbicidi, distruttori di stoppia e moss killers” (33 per cento) e “Insetticidi e acaricidi” ‘(13 per cento).