Bruxelles – L’Unione Europea sta cercando di uscire al più presto dalla crisi scatenata dal COVID-19, ma non può dimenticare il futuro oltre la pandemia. E soprattutto che un’altra crisi – quella climatica – non accenna ad arrestarsi. “Di questo si tratta il Nuovo Bauhaus Europeo, di prospettive e azioni per contrastare il cambiamento climatico”. Le linee generali del progetto ambientale, economico e culturale per l’Unione Europea, presentato lo scorso 14 ottobre dalla Commissione UE, sono state tracciate oggi (giovedì 22 aprile) dalla presidente Ursula von der Leyen, in apertura della conferenza di due giorni dedicata all’intreccio tra design e sostenibilità nella nuova estetica del Green Deal europeo.
“Politica ed economia sono necessarie, ma non sufficienti, per il successo della prospettiva comunitaria”, ha avvertito von der Leyen. Quello che serve all’UE è “un progetto di speranza e novità” che “renda concreto e tangibile” lo sforzo di fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050: “Questo è l’obiettivo della nostra nuova proposta, soluzioni per vivere rispettando il pianeta“. Se il movimento artistico/architettonico tedesco di inizio Novecento si è trasformato in un successo mondiale grazie alle sue soluzioni funzionali, estetiche ed economicamente accessibili, il Nuovo Bauhaus Europeo “punta a una miscela di stile, accessibilità e sostenibilità“. Con lo scopo di promuovere l’utilizzo di materiali green per l’edilizia e un’architettura circolare, dal momento in cui “gli edifici sono responsabili del 40 per cento del consumo di energia”, ha ricordato la presidente della Commissione.
La prospettiva è quella di implementare il progetto in tre fasi, dalla progettazione interdisciplinare (avviata lo scorso 18 gennaio) – per unire le esperienze di designer, architetti, ingegneri e artisti – alla consegna di cinque progetti in diversi Stati membri: “In autunno pubblicheremo il primo bando, con un finanziamento iniziale di 25 mila euro ciascuno e la possibilità di combinarlo con i fondi strutturali”, ha anticipato von der Leyen. Fino alla terza fase, quella della diffusione delle idee (“Può diventare un esempio per tutto il mondo”), a partire dal Premio Nuovo Bauhaus Europeo, che sarà lanciato domani dalla commissaria per l’Innovazione, la ricerca e la cultura, Mariya Gabriel, e dalla commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira.
Il supporto di Parlamento e Consiglio
In prima linea a sostegno della Commissione si è schierato il Parlamento Europeo, nella figura del presidente David Sassoli: “Contribuiremo al progetto, ascoltando le idee e le preoccupazioni dei cittadini“, soprattutto in fase di progettazione, “quando dovrà essere garantita anche la preservazione della diversità architettonica”. Per i rappresentanti del popolo europeo il “pieno coinvolgimento” è una priorità, “per dire cosa vogliamo essere nel futuro”, ha sottolineato Sassoli.
L’aspetto più positivo che ha riconosciuto il presidente del Parlamento UE è “la natura dal basso verso l’alto di questo progetto“, inclusiva e democratica, “che apre spazi di dialogo a cittadini, imprese e associazioni, i veri protagonisti del futuro comunitario”. Il Nuovo Bauhaus Europeo non è solo un ponte multidisciplinare tra cultura, scienza e tecnologia, ma anche un modello per l’economia: come riconosciuto da Sassoli, “creerà posti di lavoro” e permetterà di “ripensare e riprogettare gli ambienti in cui viviamo”, grazie a “innovazione e inclusione sociale”. In particolare bisognerà risolvere i problemi di efficienza e povertà energetica e il fatto che “gli spazi urbani hanno bisogno di più aree verdi e una migliore qualità dell’aria e del terreno”, oltre a “incentivare la biodiversità e la lotta contro l’inquinamento atmosferico e acustico”.
Nel corso della conferenza sul Nuovo Bauhaus Europeo è arrivato anche il supporto di Antonio Costa, premier portoghese e presidente di turno del Consiglio dell’UE: “Abbiamo bisogno di progetti creativi, innovativi e sostenibili, con risultati tangibili”, per “dare concretezza alla transizione digitale e verde“. Per questo motivo la presidenza portoghese offrirà una base di appoggio alla Commissione, “portando il Green Deal nelle nostre vite e nelle nostre case” e “puntando su estetica, inclusione sociale, accessibilità e sostenibilità”, ha concluso il suo intervento il premier Costa.