Bruxelles – Le cose non vanno come si vorrebbe. Il Prodotto interno lordo reale dell’area dell’euro è diminuito dello 0,7% nel quarto trimestre del 2020, attestandosi al 4,9% al di sotto del livello pre-pandemia di un anno prima. Ma quel che preoccupa è che i dati economici che arrivano, per quanto ancora preliminari, suggeriscono che “l’attività economica potrebbe essersi nuovamente contratta nel primo trimestre di quest’anno“. Gli stessi dati, pur indicando anche “una ripresa della crescita nel secondo trimestre”, sembrano certificare che il rimbalzo previsto per la prima parte del 2021 potrebbe dunque non esserci, o non corrispondere alle attese. Christine Lagarde non nasconde preoccupazioni, al termine della riunione del Consiglio direttivo della BCE. La presidente della Banca centrale conferma che la situazione “resta ammantata da incertezze”, e dunque avanti come previsto fin qui.
L’Eurotower non modifica l’azione anti-pandemia. Il programma di acquisto d’emergenza pandemico (PEPP) resta fermo ad un potenza di fuoco complessivo di 1.850 miliardi di euro, e in vigore “almeno” fino alla fine di marzo 2022, con la possibilità di estenderlo se le cose per quell’orizzonte temporale non dovessero essere migliorate. “Durante la riunione di oggi non abbiamo discusso alcuna disattivazione del PEPP, perché parlarne è estremamente prematuro“. La linea resta quella di sostegno finché necessario, e non si ragiona ad altro. Confermata quindi l’intenzione di procedere ad un ritmo di acquisto di titoli pubblici a ritmo più sostenuto.
Lagarde e i suoi scelgono la continuità nell’impossibilità di fare previsioni in un senso o nell’altro. A giudicare dalla condivisione che Lagarde fa dei dati in suo possesso, se sviluppi ci sono sono in senso peggiorativo, comunque. IL quadro generale non cambia, comunque. “I rischi che circondano le prospettive di crescita dell’area dell’euro nel breve termine continuano ad essere al ribasso, i rischi a medio termine rimangono più equilibrati”.
Quello che pesa, spiega la presidente della BCE, è la pandemia in corso, con le sue mutazioni e le sue implicazioni per le condizioni economiche e finanziarie. Senza tralasciare “‘avvio di campagne di vaccinazione”. Finché non si vaccinerà ad un ritmo più sostenuto non si potrà guardare all’immediato futuro con rinnovato ottimismo. E’ la Commissione europea che negozia l’acquisto di sieri anti-COVID per l’UE, ed è sempre la Commissione a distribuirlo agli Stati membri. Ma poi spetta ai governi somministrarli. Da qui l’invito di Lagarde ai leader a fare presto e bene. “I progressi nelle campagne di vaccinazione e il previsto allentamento graduale delle misure di contenimento sostengono l’aspettativa di una ferma ripresa dell’attività economica nel corso del 2021“. A patto che si facciano i vaccini.