Bruxelles – Non solo gas e nucleare, per ora il sistema UE di classificazione degli investimenti verdi esclude anche il settore dell’agricoltura. La Commissione Europea ha adottato oggi (21 aprile) il primo di una serie di atti delegati per introdurre regole comuni per definire quali attività contribuiscono in modo sostanziale a due degli obiettivi ambientali della Tassonomia: l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Per il momento include 13 settori economici, tra cui l’energia, la silvicoltura, la produzione, i trasporti e l’edilizia ma l’Esecutivo ha chiarito che un atto delegato complementare sarà adottato più tardi nel 2021 sull’agricoltura e su alcuni settori energetici non ancora inclusi nell’atto delegato concordato oggi, gas e nucleare tra tutti.
Il motivo del ritardo è semplice: a Bruxelles sono attualmente in corso i negoziati tra Parlamento e Consiglio sulla nuova Politica agricola comune (PAC) che entrerà in vigore dal primo gennaio 2022. Tappe serratissime perché l’attuale presidenza del Consiglio del Portogallo vuole un accordo prima della fine del suo semestre, al più tardi entro giugno, per dare modo agli agricoltori europei di abituarsi alle nuove regole. In ballo ci sono risorse per 390 miliardi di euro per i prossimi sette anni (2021-2027), distribuite per circa 9 milioni di agricoltori europei.
L’Esecutivo riconosce che l’agricoltura “svolge un ruolo centrale nella mitigazione dei cambiamenti climatici, invertendo anche la perdita di biodiversità e promuovendo altri obiettivi di sviluppo sostenibile”. Ma visto che sono in corso negoziati interistituzionali sulla riforma della PAC “si è deciso di posticipare l’inclusione del settore agricolo fino al prossimo atto delegato”. Secondo Bruxelles adottare l’atto con più calma aiuterà a dare maggiore coerenza ai diversi strumenti disponibili al fine di “realizzare le ambizioni ambientali e climatiche del Green Deal europeo”. Il settore primario è uno dei campi di applicazione in cui la trasformazione digitale potrebbe aiutare a centrare gli obiettivi di sostenibilità e innovazione fissati dal Green Deal, ad esempio intervenendo per produrre minori quantità di emissioni di anidride carbonica e possibilmente anche lavorare per catturarla.