Bruxelles – Il Green Deal diventa locale. Nel giorno in cui l’Unione Europea ha finalizzato l’accordo politico sulla Legge clima, anche il Patto europeo dei sindaci ha allineato l’impegno per il clima all’obiettivo dell’UE per la neutralità climatica entro il 2050 con il lancio di una nuova Camera degli ambasciatori nazionali per sostenere l’attuazione degli obiettivi in tutti gli Stati membri. Il Patto dei sindaci – lanciato dall’Esecutivo europeo nel 2008 – conta più di 10mila firmatari che ricevono supporto tecnico e guida finanziaria per progettare e attuare piani energetici e climatici sul territorio dell’Unione per circoscrivere il surriscaldamento globale al di sotto di 1,5 ℃ , in linea con quanto prescritto dall’accordo sul clima di Parigi.
La Camera è costituita da 27 membri del Comitato europeo delle Regioni, uno per ciascuno Stato membro. Per l’Italia il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che guida la delegazione italiana del CdR. “Con 4859 firmatari, l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di firmatari del Patto dei Sindaci”, ha ricordato Ciambetti nel suo intervento. “Credo fortemente che in qualità di Ambasciatori del Patto, svolgiamo un compito importante nel fare da ponte tra le istanze dei nostri comuni e le priorità nazionali. Il nostro impegno non si limita ad incoraggiare i nostri Sindaci a supportare il Patto, ma anche ad avere un’effettiva implementazione sul territorio dei vari obiettivi che ci promettiamo di realizzare”, ha concluso.
L’obiettivo principale degli ambasciatori nazionali del Patto dei sindaci – spiega una nota del Cdr – è quello di sostenere e rafforzare l’iniziativa in ogni Stato membro, prendere parte ad attività specifiche per paese e rafforzare i legami e la cooperazione con i membri del Parlamento europeo e dei governi nazionali. In un evento online, il Patto ha aggiornato inoltre la sua visione “per un’Europa più giusta e climaticamente neutra”, assumendo nuovo impegno per le città e le regioni che mirano a rafforzare le ambizioni climatiche. Il Patto nasceva di fatto nel 2008 con l’obiettivo di coinvolgere i sindaci nel raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell’UE del 2020 (riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, 20 per cento dell’energia da fonti rinnovabili e 20 per cento di efficienza energetica). Obiettivi che oggi sono superati dalla stessa Unione Europea e dunque hanno imposto un nuovo allineamento con l’ obiettivo dell’UE di ridurre il 55 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030 e diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
“Oggi l’UE ha fatto un passo in avanti, impegnandosi legalmente per la neutralità climatica entro il 2050, ma l’obiettivo sarà raggiunto solo lavorando con i nostri cittadini e nelle nostre comunità”, ha sottolineato il presidente del Cdr, Apostolos Tzitzikostas. “L’UE ha bisogno del suo milione di governi locali e regionali se il Green Deal vuole avere successo”.”Il Patto dei sindaci è stato il principale punto di riferimento per l’energia locale e l’azione per il clima per tredici anni”, ha riconosciuto la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, nel suo intervento. L’UE si è impegnata a diventare la prima regione climaticamente neutra al più tardi 2050 e ci siamo anche impegnati a ridurre le nostre emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Ora è giunto il momento di aprire un nuovo capitolo per il Patto dei Sindaci.