Bruxelles – Il testa a testa è arrivato al capolinea. Armin Laschet è il candidato del blocco centrista CDU-CSU alla cancelleria tedesca, in vista delle elezioni del prossimo 26 settembre. Dopo il voto di ieri sera (lunedì 19 aprile) da parte della direzione dell’Unione Cristiano-Democratica, che ha visto un appoggio al presidente della CDU pari al 77,5 per cento (31 membri), lo sfidante Markus Söder, leader del partito gemello bavarese dell’Unione Cristiano-Sociale, ha annunciato di accettare il risultato e ritirarsi dalla corsa per la candidatura. “C’è la responsabilità per il Paese, ma anche quella verso l’Unione”, ha commentato Söder in conferenza stampa. Dopo essersi congratulato con Laschet, il leader della CSU ha poi aggiunto che “c’è un giorno per le discussioni e un giorno per le decisioni” e che “non vogliamo divisioni” all’interno del blocco.
La votazione della direzione della CDU si è svolta dopo una riunione online iniziata nel tardo pomeriggio e durata sei ore. L’appuntamento era stato chiesto da Laschet per arrivare a una conclusione rapida in merito alla questione della candidatura: “Questo è il giorno per decidere”, era stata la sua esortazione. Proprio Söder ieri aveva declinato l’invito a partecipare alla videoconferenza “per non interferire” con il processo decisionale della CDU, ma promettendo di “non serbare rancore” se la scelta non fosse ricaduta su di lui. Con gli eventi delle ultime ventiquattro ore, si chiude uno dei capitoli più avvincenti per la storia recente dell’Unione.
Tutto era iniziato domenica 11 aprile, quando sia il ministro presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia sia quello della Baviera avevano manifestato la volontà di contendersi il ruolo di candidato cancelliere e successore di Angela Merkel durante la riunione a porte chiuse del gruppo parlamentare dell’Unione Cristiano-Democratica. Solo un giorno più tardi tutto sembrava già essersi risolto a favore di Laschet: i vertici della CDU si erano schierati a favore del proprio presidente, mentre Söder aveva anticipato che avrebbe accettato qualunque scelta del partito gemello.
Ma qui il colpo di scena. Appoggiato dai vertici del proprio partito, il leader dell’Unione Cristiano-Sociale aveva invece contestato la decisione del Presidium della CDU (composto dai membri responsabili dell’esecuzione delle risoluzioni del comitato esecutivo federale), sostenendo che la situazione nel Paese è talmente seria che “non può decidere solo un gruppo ristretto”.
Il momento culminante del testa a testa tra i due sfidanti si è manifestato mercoledì scorso (14 aprile), quando Söder e Laschet si sono confrontati davanti al gruppo parlamentare CDU-CSU al Bundestag. Il ministro presidente della Baviera sembrava esserne uscito rafforzato, con una quarantina di parlamentari già pronti a sostenerlo (contro i 20 di Laschet). Alla fine della riunione i due si erano trovati d’accordo nel prendere una decisione definitiva entro la fine della settimana.
In un clima sempre più pesante, determinato dalla riluttanza sia di Laschet sia di Söder nel fare un passo indietro, domenica sera (18 aprile) si era tenuto un vertice notturno al Bundestag tra i due sfidanti. Ma, nonostante le aspettative, anche in quell’occasione non si era risolta la contesa all’interno dell’Unione. Di qui la richiesta del presidente della CDU ai vertici del partito di riunirsi e mettere la questione ai voti, per non prolungare ulteriormente lo stato di incertezza e divisione che stava danneggiando il blocco centrista.
Per raccogliere l’eredità della cancelliera Merkel, Laschet si troverà ora a competere con Annalena Baerbock, scelta ieri come candidata dei Verdi, il socialdemocratico Olaf Scholz (SPD) e il liberale Christian Lindner, mentre sia la sinistra di Die Linke sia l’estrema destra di AfD non hanno ancora annunciato chi sarà la propria scelta per la corsa alla cancelleria che terminerà il prossimo 26 settembre.