Bruxelles – “E ora, cari cittadini, il futuro è vostro”. Queste le parole della commissaria europea alla Democrazia e alla Demografia Dubravka Šuica che aprono le danze al dibattito della Conferenza sul Futuro dell’Europa. La piattaforma digitale, lo spazio dove si concentreranno opinioni, proposte e tavole rotonde, è definitivamente attiva.
Consultabile già al momento in cui è stata annunciata in conferenza stampa lunedì mattina (19 aprile), la piattaforma è già a disposizione dei cittadini, che possono visualizzare gli eventi disponibili e dibattere su una serie di temi selezionati. Il sito è tradotto nelle 24 lingue dell’Unione Europea per assicurare che tutti i cittadini europei possano contribuire alla discussione (la traduzione nelle lingue minoritarie dipende dal supporto di ciascuno dei 27 governi). Attraverso un meccanismo di traduzione automatica sarà possibile anche leggere nella propria lingua preferita i contributi degli altri utenti della piattaforma.
Se per conoscere gli eventi e leggere le opinioni sugli argomenti del dibattito basta accedere al sito, per interagire e dire la propria e per organizzare un evento tuttavia serve creare un proprio account. Per farlo occorre dichiarare di aver letto la Carta della Conferenza, che impegna gli utenti della piattaforma a rispettare i valori europei e a evitare di diffondere e condividere contenuti illegali, deliberatamente falsi o fuorvianti e che incitano all’odio. “Abbiamo creato uno strumento interattivo che potrà essere utilizzato attraverso almeno tre modalità”, ha affermato l’eurodeputato liberale Guy Verhofstadt, membro della presidenza della Conferenza. “Ci si può limitare a essere un utente passivo, semplicemente ricevendo informazioni, si può decidere di partecipare in maniera attiva, esprimendo la propria opinione, oppure si può scegliere di essere un attivista e creare un evento sui temi della Conferenza”.
I visitatori potranno dire come la pensano su un tema selezionando tra nove macroaree principali (dal cambiamento climatico alla salute, dai flussi migratori all’economia e la giustizia sociale), ma potranno anche esprimersi su altre questioni cliccando sulla sezione “altre idee”. Le interazioni con ciascun contributo ricalcano il modello dei social media. Le opinioni potranno essere sostenute (come accade quando si aggiunge un “mi piace” sui social), seguite e commentate. L’obiettivo è massimizzare la partecipazione e stimolare dibattiti tra cittadini per alimentare con le idee più popolari le riunioni dei comitati europei di cittadini e delle sessioni plenarie che avranno luogo da giugno 2021. “Vogliamo che sia un esercizio di democrazia dal basso che non deve limitarsi solo all’ascolto dei cittadini, ma anche alla raccolta delle risposte che loro hanno per le politiche europee future”, ha detto il Segretario di Stato per gli Affari europei Ana Paula Zacarias.
Non mancano i dubbi sulle reali capacità di rendere il dibattito più ampio possibile per i cittadini. Si teme in particolare per la mancata inclusione delle fasce d’età più adulte e meno raggiungibili attraverso la partecipazione online. Da una parte, come auspicato dal ministro portoghese Zacarias, si spera in un’opera attiva di coinvolgimento da parte delle generazioni più giovani, dall’altra invece ci si augura che l’allentamento delle misure per il contenimento della COVID-19 possa favorire lo svolgimento degli eventi nelle piazze pubbliche dei comuni europei.
Sulla piattaforma si misurerà anche il peso dello scetticismo europeo. In un comunicato Consiglio UE, Commissione europea e Parlamento europeo hanno sottolineato l’importanza di rivolgersi “alla ‘maggioranza silenziosa’ che non fa sentire la propria voce nei dibattiti dell’UE, o lo fa solo in periodo elettorale” e la necessità di uscire dalla “cerchia ristretta di persone già coinvolte nei dibattiti sull’Unione europea”. Anche a tal scopo si punta a rendere i comitati dei cittadini il più possibile rappresentativi.
Sarà invece rigorosa la lotta ai contenuti ritenuti inadeguati. Per difendere la piazza virtuale della Conferenza dai contenuti contrari alla Carta della Conferenza è stata ingaggiata una squadra di moderatori, che agirà per conto del comitato esecutivo e che avrà agirà anche sulla base delle eventuali segnalazioni effettuate dalla piattaforma.