Bruxelles – Calano le emissioni di gas serra nei settori coperti dal sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (EU ETS), 13,3 per cento in meno nel 2020 rispetto ai livelli del 2019. Lo dicono le ultime stime pubblicate dalla Commissione Europea che registrano la gran parte della diminuzione (64, 1 per cento) delle emissioni dall’aviazione, uno dei settori più gravati dalla crisi del Coronavirus. Il sistema ETS dell’UE limita le emissioni prodotte da oltre 10mila impianti ad alto consumo di energia (come centrali energetiche o impianti industriali) e dalle compagnie aeree che collegano i 30 Paesi che fanno parte del sistema (I 27 dell’UE, più l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia).
Essendo uno dei settori più toccati dalla pandemia COVID-19, l’aviazione ha visto la riduzione più netta delle emissioni, per circa 24,5 milioni di tonnellate di CO 2 nel 2020, circa il 64,1 per cento in meno rispetto ai 68,2 milioni di tonnellate di CO 2 nel 2019. Segue il settore energetico che ha registrato un calo del 14,9 per cento, sia per il ridotto consumo di elettricità dovuto alla pandemia sia le tendenze di decarbonizzazione che l’UE sta attuando nel quadro del Green Deal, come la generazione di energia alimentata a gas naturale, la sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile. Le emissioni prodotte dal settore dell’industria sono diminuite in media del 7 per cento, con riduzioni osservate nella maggior parte dei settori, tra cui ferro e acciaio (-11,7 per cento), cemento (-5,1 per cento), chimica (-4 per cento) e raffinerie (-8,1%). Tuttavia, con i dati attuali, non è ancora possibile determinare quale percentuale di queste riduzioni sia dovuta all’aumento dell’efficienza delle emissioni.