Bruxelles – Un quadro giuridico comune a livello dell’UE per la protezione del suolo come parte integrante del raggiungimento degli obiettivi ambientali del Green Deal. È quanto chiedono gli eurodeputati della commissione per l’Ambiente (ENVI) del Parlamento Europeo con una proposta di risoluzione adottata oggi (16 aprile) con 73 voti a favore, 7 contrari e zero astensioni. L’atto di indirizzo sarà votato alla prossima plenaria di fine mese (26-29 aprile), ma non è la prima volta che l’Europarlamento cerca di armonizzare il quadro normativo per la protezione del suolo nell’UE: l’ultima volta non ha avuto successo e la proposta è stata ritirata nel maggio 2014 dalla Commissione dopo anni di blocco in seno al Consiglio, tra i veti degli Stati membri.
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I deputati sottolineano che attualmente non esiste un quadro giuridico dell’UE “coerente e integrato per proteggere il suolo europeo”, ma soprattutto si spinge per considerare la tutela del suolo nell’attuazione delle politiche relative all’UE e, in particolare, a quelle relative all’agricoltura, alla silvicoltura, alla gestione delle acque e dei rifiuti, alle emissioni industriali e agli accordi commerciali internazionali che possono creare troppa pressione e infine aggravare la tendenza al degrado.
Contro il degrado del suolo
Sfruttamento eccessivo, inquinamento e cambiamento climatico. Sono questi i principali fattori che contribuiscono al degrado del suolo, ovvero la tendenza alla progressiva riduzione o perdita della capacità produttiva biologica ed economica del terreno. In sostanza, quando un terreno fertile diventa meno produttivo. La tendenza al degrado è spesso il risultato di diversi fattori combinati insieme, sia prodotti dall’uomo come pratiche agricole insostenibili (uso eccessivo di fertilizzanti o sostanze attive) o cattiva gestione del territorio, ma anche legati alla perdita di biodiversità e agli impatti dei cambiamenti climatici. I deputati sottolineano nell’atto di indirizzo “che i suoli sani sono essenziali per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo”, tra cui l’impegno per un continente europeo a zero emissioni.
Attualmente la Commissione Europea ha lanciato una consultazione aperta fino al 28 aprile per pubblicare una nuova Strategia dell’UE per il suolo, che dovrebbe essere presentata dall’Esecutivo entro giugno, come parte della strategia dell’UE per la biodiversità per il 2030. Con la strategia, Bruxelles fisserà l’obiettivo di ripristinare entro il 2030 la neutralità del degrado del suolo, un concetto che le Nazioni Unite definiscono come il punto di equilibrio “in cui la quantità delle risorse territoriali, necessarie a sostenere funzioni e servizi ecosistemici e a rafforzare la sicurezza alimentare, rimane stabile o addirittura aumenta”. Proprio prima dell’adozione della Strategia da parte della Commissione Europea, la risoluzione che sarà votata a fine mese rappresenta il messaggio politico del Parlamento per rendere prioritario l’obiettivo di “nessun degrado del suolo” entro il 2030 e “nessun consumo netto di suolo” entro il 2050 al più tardi. La risoluzione chiede inoltre alla Commissione e agli Stati membri di “contribuire efficacemente alla riduzione dell’uso eccessivo di fertilizzanti sintetici”, in particolare l’azoto.