Bruxelles – Le iniziative adottate da Finlandia, Danimarca e Svezia per sostenere la compagnia aerea scandinava SAS e quella finlandese Finnair sono conformi al diritto dell’Unione Europea. Così la Corte di Giustizia dell’UE risponde ai ricorsi presentati da Ryanair che, in quanto concorrente, aveva adito il tribunale di Lussemburgo mettendo in discussione la legittimità dell’approvazione da parte della Commissione europea degli aiuti di stato concessi dai tre governi evocandone l’incompatibilità con le regole del mercato interno.
Le misure erano state notificate alla Commissione nella primavera nel 2020 per attenuare i danni derivanti dalla cancellazione e dalla riprogrammazione dei voli a seguito delle restrizioni di viaggio causate dalla pandemia di COVID-19. Per rimediare alle perdite subite dalla società, Copenahgen e Stoccolma avevano offerto alla SAS una garanzia su una linea di credito rinnovabile per un importo massimo di 1,5 miliardi di corone svedesi, mentre Helsinki si era dichiarata disponibile ad aiutare la Finnair con una garanzia statale volta ad aiutare quest’ultima a ottenere, presso un fondo pensionistico, un prestito di 600 milioni di euro destinato a coprire il suo fabbisogno di capitale di esercizio. Da qui il ricorso di Ryanair per chiedere l’annullamento del provvedimento attraverso cui la Commissione ha dato il suo “ok” agli aiuti.
La Corte UE ha però respinto l’istanza della compagnia low cost. Le misure, oltre a essere legittime e non discriminatorie, perché contemplate nell’articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea nella cornice di quanto concesso per far fronte ai danni arrecati dalle calamità naturali o da altri eventi eccezionali, sono anche proporzionate. Gli aiuti alla SAS sono stati accompagnati da un preciso metodo di calcolo per limitare le compensazioni solamente agli svantaggi economici causati direttamente dalla pandemia. Pur essendoci, la differenza di trattamento originata “è adeguata ai fini del conseguimento dell’obiettivo di dette misure e non va al di là di quanto è necessario per conseguire tale obiettivo (quello di ovviare a una circostanza eccezionale)”, afferma il giudice europeo.
Nel caso specifico della Finnair inoltre la Corte di Lussemburgo precisa che un eventuale dissesto della compagnia “avrebbe avuto gravi conseguenze per l’economia finlandese” e che la garanzia statale “è adeguata a contribuire a porre rimedio al grave turbamento dell’economia finlandese causato dalla pandemia di Covid-19”. La Finnair infatti ha servito il 67 per cento dei viaggiatori finlandesi, conta 6 800 dipendenti, ma è anche il principale operatore di trasporto merci aereo in Finlandia. “La misura di aiuto è necessaria, dal momento che la Finnair rischiava il fallimento a causa della riduzione improvvisa della sua attività provocata dalla pandemia e
dell’impossibilità di coprire il suo fabbisogno di liquidità facendo ricorso ai mercati del
credito” si legge nel comunicato diramato dalla Corte.
Non è la prima volta che Ryanair vede annullarsi un ricorso presentato contro gli aiuti di stato alle compagnia aeree concessi durante la pandemia. A febbraio 2021 la Corte UE ha respinto altri due appelli presentati dalla compagnia irlandese contro una moratoria sul pagamento di tasse istituita dalla Francia per sostenere le compagnie aeree titolari di una licenza francese e contro il sistema di garanzie sui prestiti istituito dalla Svezia a favore delle compagnie titolari di una licenza di esercizio svedese.