Bruxelles – Nel 2020 la performance economica del settore agricolo dell’UE ha fatto registrare lievi cali rispetto al 2019 sul valore totale della produzione agricola (-1,4 per cento), sul valore aggiunto lordo (-2,2 per cento) e sull’indice dei redditi agricoli (-1,5 per cento). Questi gli ultimi dati Eurostat sulla performance del settore agricolo nell’UE, pubblicati oggi (13 aprile), che stimano il valore totale della produzione agricola nel 2020 in 411,8 miliardi di euro in tutto il Continente, – 1,4 per cento rispetto al massimo del 2019.
Più della metà (58,6 per cento) del valore totale della produzione dell’industria agricola proveniva da Francia (75,4 miliardi), Germania (56,8 miliardi di euro), Italia (56,3 miliardi di euro) e Spagna (52,9 miliardi), che sono in parte responsabili della lieve flessione rispetto al 2019. L’ufficio statistico dell’Unione europea spiega infatti il valore negativo alla luce delle diminuzioni registrate in cinque dei sette Stati membri che concentrano la maggior parte della produzione: Francia (-2,1 per cento), Italia (-2,6 per cento), Germania (-2,9 per cento), Paesi Bassi (-3,1 per cento) e Romania (-9,4 per cento). Per contro, sono aumentati i valori delle industrie agricole in alcuni Paesi tra cui la Spagna (+2,4 per cento) e Polonia (+6,6 per cento). Complessivamente il settore agricolo ha contribuito con 171,9 miliardi di euro al PIL (Prodotto interno lordo) complessivo dell’UE nel 2020, che Eurostat stima come “leggermente inferiore” al PIL della Grecia, la sedicesima economia più grande tra gli Stati membri dell’UE. Ha creato un valore aggiunto lordo (la differenza tra il valore di tutto ciò che il settore agricolo primario dell’UE ha prodotto e i costi dei servizi e dei beni utilizzati nel processo di produzione) pari a 177,0 miliardi di euro nel 2020, anche questo in calo del 2,2 per cento rispetto al 2019.
Nel 2020 l’indice dei redditi agricoli per unità di lavoro annuale (ULA) nell’UE è stimato da Eurostat in calo dell’1,5 per cento rispetto all’anno precedente. Una riduzione dovuta principalmente ai redditi agricoli inferiori registrati in cinque dei sette maggiori produttori agricoli nell’UE, come mostra l’immagine accanto: Italia (-4,9 per cento), Paesi Bassi (-5,1 per cento), Francia (-7,6 per cento), Romania (-13,8 per cento) e Germania, che ha il tasso di diminuzione più alto in Europa (-14,6 per cento). Di contro, l’Ufficio statistico spiega che la maggior parte dei Paesi europei ha fatto registrare un aumento di questo indice nel 2020, e i maggiori rialzi sono stati in Lituania (+30,2 per cento), Croazia (+13,2 per cento), Spagna (+13,0 per cento) e Ungheria (+11,6 per cento).
Eurostat stima infine che le vendite di pesticidi nell’UE sono state di circa 360mila tonnellate nel 2018 e il dato è rimasto più o meno invariato nel periodo dal 2011. Anche se i dati sulle vendite di pesticidi coprono tutti i tipi di vendita, non solo quella per uso agricolo. Resta molto “elevato” il volume di consumo di fertilizzanti minerali, azoto e fosforo, nelle pratiche agricole nel periodo 2007-2018; si stima che nel 2018 siano state utilizzate 11,3 milioni di tonnellate.