Nel 2019, la Commissione europea ha presentato la sua strategia: il Green Deal. Il Green Deal ha l’ambizioso obiettivo di rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050 rendendo l’energia, i trasporti e gli edifici più verdi, migliorando la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, producendo alimenti più sani e un’agricoltura sostenibile.
Per il settore zootecnico europeo la parte più importante del Green Deal è la strategia Farm to Fork, che consiste in 27 iniziative, molte delle quali con obiettivi molto ambiziosi. Il settore zootecnico dell’UE non è stato però consultato a sufficienza durante lo sviluppo di questa strategia, il che è un problema, dato che in questo settore vi sono molte competenze in materia di sostenibilità.
Perché il settore zootecnico europeo non è stato fra i principali attori nello sviluppo della strategia Farm to Fork? Una spiegazione è che chi vive nelle aree urbane – la maggioranza delle persone oggi – ha un’immagine distorta di come viene prodotto il cibo come carne, latte e uova.
Cinquant’anni fa, quasi tutti gli europei avevano uno stretto legame con un’azienda agricola. O erano cresciuti in una fattoria, o facevano spesso visita ad una famiglia di agricoltori. Ciò significava che la maggior parte delle persone aveva una buona conoscenza di come venisse prodotto il cibo. A causa di diverse circostanze, il numero di aziende agricole in Europa è diminuito molto negli ultimi 50 anni, e tante aziende che ci sono ancora sono diventate più grandi e molto più efficienti. Poiché sempre meno persone vi lavorano o hanno un legame con la produzione animale, è sempre più necessario raccontare come vengono prodotti i nostri alimenti, per tenere ben informati i consumatori nelle aree urbane. Purtroppo, il settore zootecnico non si è concentrato abbastanza su questo compito e c’è un’enorme mancanza di comunicazione.
Negli ultimi 15 anni, mentre i Social Media sono diventati molto importanti nella comunicazione, molti che non hanno alcuna relazione con l’allevamento hanno colmato questa lacuna di informazioni sulla produzione animale. Purtroppo, il quadro che ne viene ritratto è in netto contrasto con la realtà vissuta dagli agricoltori e dai professionisti sul campo, e circolano molti falsi miti e disinformazione. Ciò influenza i consumatori, influenza le opinioni dei politici e influenza i funzionari pubblici. È fondamentale riportare un dibattito equilibrato sul settore dell’allevamento, che svolge un ruolo essenziale nel ricco patrimonio e nel futuro dell’Europa.
L’allevamento del bestiame è stato – ed è tutt’ora – incolpato di molti mali. Il settore potrebbe non essere perfetto, ma è giusto sottolineare le numerose misure già adottate per conseguire miglioramenti e i progressi sostanziali che sono già stati compiuti.
Pertanto Carni Sostenibili e European Livestock Voice hanno recentemente lanciato il video su “I 9 paradossi del Farm to Fork”. Il video evidenzia il fatto che, nonostante le buone intenzioni, la strategia Farm to Fork non considera la situazione e le sfide reali del settore zootecnico. I paradossi individuati riflettono i numerosi malintesi e pregiudizi che circondano le produzioni animali per quanto riguarda l’ambiente, la salute e l’economia.
L’obiettivo di questo lancio video è sottolineare alle istituzioni dell’UE che il settore zootecnico europeo fa parte della soluzione per la creazione di un sistema alimentare equo, salutare e rispettoso dell’ambiente nell’UE.
Per fare politica in modo sostenibile ci si deve basare sulla scienza e sull’esperienza, non su miti ed emozioni. Pertanto devono essere ascoltate le competenze delle persone che lavorano nel settore zootecnico e di tutti gli scienziati che hanno condotto ricerche in questo campo. Soprattutto negli anni a venire, quando le iniziative della strategia Farm to Fork saranno oggetto di un approfondito dibattito e saranno formulate nuove politiche e normative.
*Birthe Steenberg è la Segretaria Generale di AVEC, la voce del settore pollame e carne in Europa.